Attenti a non farlo arrabbiare, lui è TorrominHulk

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Torromino
Torromino, lo abbiamo “trasformato” in Hulk

LECCE – A primo acchito sembra che il Lecce abbia trovato un personaggio da amare, un leader carismatico che dovrebbe prendere per mano la squadra tentando di fare quello che non sono riusciti a fare in questi anni di Lega Pro, per tanti motivi diversi, campioni di categoria superiore (Chevanton, Miccoli e Moscardelli). Fuggire via da questa serie C che va stretta un po’ a tutto l’ambiente è l’obiettivo mancato che ha lasciato i lividi e che diventa ogni anno la priorità numero uno. Il campo ci dirà se queste prime impressioni sono esatte.

Presentandosi alla stampa Giuseppe Torromino ha detto “Spero di diventare leader di questa squadra”, e siccome è stato leader ovunque, bisogna credergli. Nel suo esordio a Genova, in Tim Cup,  ha siglato il suo primo gol in maglia giallorossa.

Nasce a Crotone il 21 giugno 1988; calabrese di nascita e piemontese d’adozione, si trasferisce ben presto a Biella con la famiglia ed è proprio con la maglia della Biellese che inizia a mettersi in mostra, col suo estro e la sua imprevedibilità unite alla velocità e alla forza fisica, dote quest’ultima che gli regala uno dei suoi soprannomi: Hulk. L’altro è Torrogol.

La somiglianza con Lou Ferrigno c’è; il famosissimo attore che vestiva i panni de “L’incredibile Hulk” (personaggio creato dalla Marvel), che si trasformava in gigante verde dalla forza straordinaria ogni qualvolta l’ira lo sovrastava, diventò icona della cinematografia mondiale così come Torromino potrebbe esserlo per Lecce e per i suoi tifosi.

Biella, Treviso (2), Virtus Entella e Crotone, cinque promozioni conquistate sul campo. Cresce calcisticamente come seconda punta ma poi diventa un esterno sinistro e può giocare anche a destra e all’occorrenza punta centrale, è un attaccante con numeri da “10”, estro, intelligenza e potenza.

E se farà vedere i suoi numeri anche a Lecce non tarderà ad entrare nel cuore dei tifosi che chiedono una maglia sudata di impegno e perché no anche un po’ di spettacolo e di gol importanti, e poi sarebbe una soddisfazione ulteriore poter dire agli avversari “attenti che se lo fate arrabbiare diventa verde e vi devasta”, sempre calcisticamente parlando, ricordandoci di non prenderci mai troppo sul serio, perché il calcio è uno sport bellissimo, è pur sempre un gioco ma ha bisogno dei supereroi per sognare con spensieratezza una vittoria che nella città del Barocco manca da tanto tempo.

 

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