FOGGIA (di Carmen Tommasi) – Occhi visibilmente lucidi, sguardo sofferente e dispiacere immenso, infinito. Questo lo stato d’animo di capitan Romeo Papini a fine mach col Foggia, gara valida per la semifinale di ritorno playoff persa 2-1 che ha qualificato i satanelli di Roberto De Zerbi in finale: “Ovviamente c’è molta amarezza per come è andata oggi, ma l’applauso dei nostri tifosi a fine gara ci ha dato sollievo, perchè significa -ha spiegato il centrocampista romano- che hanno capito che abbiamo dato tutto (si emoziona, ndr). Rimane il risultato, che non ci permette di fare qualcosa di grande per loro. Sono stati incredibili per tutta la stagione. Da calciatore sono fiero di aver giocato in questa squadra, di essere stato il capitano di questi ragazzi e del Lecce (trattiene a stento le lacrime, ndr)”.
GARA DECISIVA – L’ex Carpi parla della partita che, secondo lui, ha cambiato le sorti del campionato dei suoi giallorossi: “Il rammarico più grande? Nel momento migliore della stagione abbiamo perso in quel modo che tutti ricordiamo con il Matera. Quello è il rammarico più grande del nostro campionato, perchè da quel momento in poi abbiamo perso la retta via”.
MALEDETTA LEGA PRO – Un campionato sicuramente ostico quello della terza serie: “Uscire da questa categoria è durissimo, ci vogliono un sacco di componenti e anche la fortuna giusta che ti può cambiare il campionato in un momento fondamentale. A noi non è accaduto, anzi con il Matera, al nostro crocevia stagionale, è successo proprio il contrario. Il futuro del mister? Non so cosa farà la società, penso personalmente che Braglia abbia fatto un buon lavoro, ma le scelte non spettano a me…”.
