LECCE – (di M.Cassone) – Dentro o fuori, continuare a sognare o sbattere contro la dura legge del gol, questo è Lecce-Bassano e mister Piero Braglia è cosciente dell’importanza della sfida. Il tecnico di Grosseto si è presentato in Sala Stampa dopo l’allenamento di rifinitura; è apparso molto più sereno, aveva l’aria di chi è consapevole di aver dato tutto, di aver lavorato bene e di avere le giuste armi in mano per combattere una battaglia difficilissima. Affronta in modo trasparente ogni tema cosciente però di una cosa importantissima: il calcio non è una scienza esatta.
PLAY OFF e RITIRO- “Con questa è la quinta volta che li gioco; i ragazzi sono tranquilli e non devono avere apprensioni, devono pensare solo a quello che devono fare. Abbiamo fatto bene a stare tutti insieme in ritiro; ieri siamo stati a Porto Cesareo a fare una passeggiata, questa sera la faremo a Lecce in centro. Ho sentito dire che fuggivamo ma quando mai. Quando sono queste gare quanto meno se ne parla meglio è. Una persona mi ha detto – scappate da Lecce? – , no… io ho aperto le porte, qui non fugge nessuno, non mi piace che si passi come persone che scappano. Lo dimostra il fatto che abbiamo scelto un posto a 10 km da Lecce e ce ne andiamo in giro ovunque… a volte però ci serve stare più tranquilli, stare insieme, parlarci. Non siamo mai scappati, io non ho intenzione di farlo né come allenatore né come persona, questo è un ambiente bello, ovunque ti giri vedi cose belle”.
PREPARAZIONE DELLA GARA – “Noi abbiamo lavorato sul nostro modo di essere e basta, abbiamo un’identità ben precisa e poi abbiamo riflettuto su qualche situazione che si può presentare in partita, abbiamo curato ogni particolare; in questa stagione abbiamo preso qualche imbucata su calcio d’angolo speriamo di non farlo domani, queste son partite che le vince chi fa meno errori, speriamo che li facciano loro e non noi”.
BASSANO – “Loro si abbassano molto, rientra l’attaccante sotto al centro del centrocampo, si difendono in 11 ed attaccano in 5 o 6 e questo non è poco, noi dobbiamo stare tranquilli senza forzare la gara e la giocata, abbiamo 120 minuti per vincerla e non dobbiamo essere stupidi a buttarla via, dobbiamo esser intelligenti a capire la partita che dobbiamo fare e penso che l’abbiamo capito; abbiamo anche noi le qualità per poterli battere, loro hanno le loro noi le nostre; ho letto che sono molto convinti di vincere qua, beati loro, forse lo devono dire per forza, io dico che abbiamo molto rispetto di tutti e scendiamo in campo per giocarcela”.
TATTICA – “Abbiamo due ipotesi in piedi, abbiamo provato tutta la settimana e sceglieremo.. Cosenza? Si è allenato tutta la settimana, stiamo provando, lui è generoso e non si è mai tirato indietro e non lo farà ora, sarà il primo a scendere in campo a dare battaglia. La formazione? La tengo già in testa. Perucchini? Se sta bene gioca lui, altrimenti Bleve. Surraco? Si è allenato tutta la settimana”.
CLIMA – “Se giochi a 25 gradi è un conto, a 15 o 17 è meglio, quindi corriamo tutti meno, tutti però, sia noi che loro”.
TIFOSI: “Io spero che ci diano una mano, come hanno sempre fatto; abbiamo il massimo rispetto per tutti e speriamo di poter regalare una gioia ai nostri tifosi”.
SPOGLIATOIO – “Io forse mi spiego male, perché non ho mai detto che il gruppo non è unito, poi è normale che su 24 calciatori ci può essere qualcuno che è scontento perché non gioca ma questo non significa che non siamo uniti, questo non lo accetto, è un discorso sbagliato. Io penso che sia giusto che si lamentino e che abbiano delle pretese, poi è compito della società e dell’allenatore far capire le cose. La società forte non parla mai coi calciatori, si allinea sempre all’allenatore, poi è la società che quando serve caccia l’allenatore. Con me parla solo il campo, qui hanno avuto tutti le loro possibilità, hanno giocato tutti, chi bene e chi male, forse posso aver sbagliato io nei confronti di qualcuno come ad esempio De Feudis al quale potevo dare più spazio però non è facile cambiare una squadra quando fa 18 risultati consecutivi… a Messina cambiai e mi massacrarono, un minimo di equilibrio ci vuole sempre. Chi fa il mestiere mio è soggetto a sbagliare, i bravi sbagliano meno, immaginiamoci io. Ammetto sempre i miei errori, quando sbaglio a metterli in campo glielo dico sempre, io sono onesto con me stesso e verso gli altri, ma se in campo uno si addormenta faccio fatica a capire dove ho sbagliato io, se vedo la squadra avversaria che ti fa girare a destra e sinistra capisco che ho sbagliato io ma se la squadra è sistemata ma poi uno fa l’errore singolo e prendi gol che faccio l’ammazzo? Comunque devo dire la verità questa settimana i ragazzi sono stati tranquilli, sereni e motivati, e ho già detto a loro che se passiamo il turno andremo in ritiro soltanto sabato perché non voglio più sottrarre tempo alle loro famiglie se dovessimo giocare in casa”.
MODULO – “Vi pare che io cambi proprio ora? 4-4-2 – 4-3-3, 4-3-1-2? Io qui ho preso una strada e non la vado a toccare a meno che non posso praticarla, non stravolgo gli equilibri e le certezze, in una settimana li manderei al manicomio se lo facessi, abbiamo due ipotesi che ci teniamo per noi”.
GARA SECCA – “Ovvio che avrei preferito andata e ritorno… ma questa è la regola è inutile stare lì a parlarne. Speriamo di fare bene e salire in B, non sarebbe facile affrontare un altro anno di lega pro… speriamo bene”.
BILANCIO – “Quando sono arrivato qui la squadra non stava facendo bene; poi siamo riusciti ad essere secondi e poi terzi… abbiamo fatto 18 partite senza subire sconfitte, è bastata una partita a spegnere la luce, e sono tornati fuori i fantasmi degli ultimi anni… nel calcio però non conta nulla tranne che giocarsela fino alla fine. Braglia in panchina l’uomo in più di domani? È il gruppo del Lecce ad essere l’uomo in più e non Braglia che torna in panchina”.