LECCE (di Carmen Tommasi) – C’è chi non contiene la gioia e chi si lecca le ferite. Champagne, sorrisi e festeggiamenti per il Benevento, in serie B, tanta e indescrivibile delusione per il Lecce. Nel miglior momento dei salentini è Fabio Mazzeo a sbloccare il big match tra le due formazioni giallorosse con un preciso colpo di testa che va a finire sotto l’incrocio del pali e il “Ciro Vigorito” esplode di felicità. I campani raddoppiano, al 25’, con il solito Karamoko Cissè che manda k.0. gli ospiti sfruttando un contropiede favorevole. Nella ripresa i giallorossi salentini subiscono, al 50’, il secco 3-0 con la doppietta personale di Mazzeo. Finisce 3-0 per gli uomini di Gaetano Auteri, al 17 esimo risultato utile di fila, e la squadra di Piero Braglia è terza, in condominio con la Casertana, ad una giornata dalla fine della stagione.
Le pagelle:
Marco Bleve: AFFONDATO. Il portiere di San Cesario dà una buona mano agli avversari per festeggiare la matematica promozione in serie B con una giornata d’anticipo. Ne incassa tre e su almeno due poteva fare qualcosa in più. VOTO 4.5.
Raffaele Alcibiade: SPAVENTATO. Una gara di sofferenza al cospetto di una delle squadre più in forma della terza serie. Perde più di un duello con Mazzeo e soci facendosi trovare impreparato, a quel punto perde la retta via e poi nel finale cerca di proporsi in avanti. VOTO 5.
Matteo Legittimo: DISORIENTATO. Spinge troppo poco e cala dopo un inizio discreto. Tende a nascondersi: visibilmente stanco. VOTO 5.5.
Romeo Papini: IRRICONOSCIBILE. Imposta il gioco con buona gamba ed esperienza, in una gara stranamente mal giocata dal capitano. La precisione nei traversoni gli dà ragione solo nel primo tempo, cala nella seconda frazione e perde completamente la bussola. VOTO 5.
Giuseppe Abruzzese: RECUPERATO. Con le buone o con le cattive, si fa trovare sempre pronto. In una partita tutt’altro che facile (dopo una settimana in cui l’ex Crotone è stato fermato dall’influenza), lui comunque fa valere anche il fisico, facendo faticare enormemente gli attaccanti avversari. VOTO 6.
Alessandro Camisa: GIORNATACCIA. Un solo tempo, da dimenticare, per il difensore di Monteroni che nella ripresa viene sostituito dal bergamasco Andrea Beduschi. Sui primi due gol incassati ci mette del suo e fa rimpiangere e non poco lo squalificato Ciccio Cosenza. Dov’è finito il bravo e propositivo Sandrino? VOTO 4.
Franco Lepore: IMPORTANTE. Parte dal 1’, come per tutto il campionato che sta per terminare, e fa valere i muscoli unendo una buona copertura agli anticipi. Uno dei pochi tra i suoi, oggi, a salvarsi. VOTO 6.
Giuseppe De Feudis: CHI L’HA VISTO? Il classico giocatore “fastidioso” (per caratteristiche) per gli avversari, ma oggi non ringhia su nessun pallone, non morde le caviglie ai campani e sembra non aver capito il proprio compito. VOTO 4.5.
Salvatore Caturano: STATICO. Forse un pizzico di superbia nel proporsi è stato pagato caro, anche se le occasioni da gol non sono mancate. VOTO 4.5.
Juan Surraco: FANTASIA AL COMANDO. Tanta (e inutile) qualità a favore dei suoi, seppure uno dei più propositivi. Con varie giocate cerca di illuminare la scena, ma non riesce a lasciare il segno. Si perde, e non poco, nella ripresa. VOTO 5.5.
Dàvis Curiale: ABULICO. Di tentativi ne fa tanti, ma la difesa campana è un osso duro. Non demerita nelle tante combinazioni offensive, anche se sembra la brutta copia del giocatore concreto di quando indossava la maglia del Frosinone. Uno dei più propositivi, però, nei primi 45’ del match. VOTO 5.
Andrea Beduschi (dal 1’ st): COMPITINO. In una partita non facile prova a dire la sua. Un elemento che avrebbe meritato sicuramente più spazio. Il terzino bergamasco viene schierato in difesa, quando sulla fascia sarebbe servito (con la sua spinta) come il pane. VOTO 5.
Matteo Liviero (dal 73’ st) s.v.
Davide Moscardelli (dal 2’ st): VOLENTEROSO. Il solito punto di riferimento offensivo imprescindibile. Lotta su ogni pallone, si abbassa e marca chi gli capita. Non è, però, decisivo. VOTO 6.
Allenatore Mauro Isetto (Piero Braglia squalificato): ANNEGATI. Passivo pesante in quel di Benevento per capitan Papini e soci che erano partiti bene e poi si sono persi strada facendo. Una sola gara alla fine della stagione per una squadra con le ossa rotte e con il cuore dolorante: bisogna “ritrovare” la quadratura del cerchio. VOTO 5.