Il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, dopo gli episodi sfavorevoli arbitrali e del Var nella gara di Coppa Italia, scrive un lungo post sul suo canale social ufficiale per rispondere ai tifosi che chiedono alla società di alzare la voce contro queste ingiustizie:
In tanti mi sollecitano a “sbattere i pugni” ed “alzare la voce” contro gli errori arbitrali, auspicando la classica intervista urlata dove si inveisce contro il sistema e si allude al complotto. Non è quello che farò, ma intendo anche spiegarne le ragioni per rispetto dei tanti amici e tifosi che si aspettano una reazione simile. Da un po’ di anni è possibile confrontarsi con i vertici arbitrali e discutere sugli episodi controversi. Questo è l’unico canale legittimo e quindi l’unico utilizzato, spesso direttamente tramite me, dall’Us Lecce. In questi anni ci siamo costruiti una credibilità notevole perché invece di accusare o denigrare l’operato degli arbitri abbiamo sempre e solo parlato di regole. Regole che talvolta, anche nei nostri confronti, sono state applicate male o interpretate in modo sbagliato, ma abbiamo sempre parlato (anche con toni accesi) di norme, mai di uomini o di arbitri. Alcune condotte o “prassi” sono state addirittura cambiate o modificate a seguito delle argomentazioni offerte dall’Us Lecce, la cui voce è sempre stata considerata credibile, seria e competente. Senza urlare e senza offendere nessuno abbiamo ottenuto comunque qualche risultato. Sono presidente effettivo dal 2017, questa è la mia settima stagione al vertice della società, in questi sei anni, insieme ai miei soci ed a tutti i dirigenti che si sono susseguiti, abbiamo raggiunto tre promozioni (una dalla C alla B e due dalla B alla A), una salvezza in serie A, una semifinale play off in B persa per un rigore regolarmente assegnato e da noi sbagliato, ed inoltre una promozione in A con la primavera ed il titolo di campioni di Italia nell’anno successivo. Si fa fatica a trovare società delle nostre dimensioni che negli ultimi anni abbiano raggiunto tanti risultati sportivi (per non parlare di quelli economici).
Nella stagione in corso, sulla base di interlocuzioni ufficiali con i vertici arbitrali sono state pubblicamente riconosciute come erronee le espulsioni di Baschirotto con il Monza e Kabah con la Juventus, tutti gli altri episodi controversi sono invece stati giudicati corretti, inclusi quelli di ieri in Coppa Italia. Le spiegazioni che mi sono state fornite talvolta mi hanno convinto e talvolta no (ieri, per esempio) e spero, in questo secondo caso, di aver suscitato qualche dubbio in chi era pieno di certezze. Detto questo, volevo rassicurare che c’è una società che vigila sempre, che monitora ogni dettaglio e che sa difendersi in ogni contesto, nel modo giusto, peraltro senza cercare alibi e senza perdere lucidità nell’analisi dei propri errori. Andiamo avanti, consapevoli che, più di qualsiasi altro fattore, saranno fondamentali il lavoro quotidiano, la totale dedizione da parte di tutti alla “causa salvezza” e la compattezza dell’ambiente specie nei momenti di difficoltà.