Blin: “Correre sempre per i tifosi”

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LECCE  – “Secondo me per loro era una partita molto importante da giocare, come lo era per noi. Siamo andati A Verona per vincere. Queste partite si giocano su alcuni episodi. Abbiamo preso un gol -ha dichiarato il centrocampista francese- su niente. Poi, non abbiamo fatto il massimo per ritornare a Lecce almeno con un punto. Come sto? Ho preso una botta sul ginocchio, ma niente di più. Mi sento meglio e sino a disposizione della squadra è del mister”: così il centrocampista del Lecce, Alexis Blin, nel parlare della gara persa con l’Hellas Verona.  

IL MASSIMO –  “Io all’inizio del campionato ho lavorato per la squadra e ho dato la mia disponibilità al mister. Adesso, gioco un po’ di più, ma nel calcio va tutto veloce, non ti puoi fermare. Io devo lavorare più forte per rimanere nella squadra”.

IL GIRONE D’ANDATA – Un bilancio, poi, sul girone d’andata in cui i giallorossi hanno conquistato 20 punti:  “Abbiamo fatto una prima parte di campionato con un bel atteggiamento e nelle prime dieci partite meritavamo di piu. Abbiamo venti punti e ne dobbiamo fare ancora altri venti”.

BISOGNA CRESCERE – Bisogna sempre crescere e migliorarsi sempre: “Posso essere più decisivo negli ultimi venti metri. Sui cross. Voglio dare più equilibrio e in serie A quando perdi la palla le squadre ti fanno gol subito. Ho tante cose da fare per migliorarmi. Il tiro di Verona? Non sono arrivato nel momento giusto. Ho mancato in forza. L’anno scorso all’inizio è stato difficile e quando è arrivato il mio momento devevo essere pronto. Ho fatto di tutto per essere pronto nel momento giusto dalla gara con il Parma in poi” .

I TIFOSI  “Quando sono arrivato qui i tifosi mi hanno scritto onora la maglia, io non sapevo cosa significava e sono andato a cercarlo,  a me piace correre e andare forte. I tifosi vogliono questo. Ogni giorno dobbiamo andare forte. Sul campo non mi piace perdere. Non sono gentil mentre gioco, ma fuori sono tranquillo”.

BAMBINA LECCESE –  “Quando nasce una bambina ti cambia la vita. Adesso quando torno a cada e vedo la bimba mi torna il sorriso, anche se sono triste. Sono contento che la mia bimba è nata a Lecce e sarà leccese per la vita”.

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