Lecce… lo stile dei giusti è l’educazione condita dal silenzio

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Saverio Sticchi Damiani
L’avv. Saverio Sticchi Damiani

LECCE (di M.Cassone) – Lo stile dei giusti è l’educazione condita dal silenzio. Ci sono momenti in cui è meglio tacere e attendere. È quello che ha fatto la società di Piazza Mazzini dopo il tentativo, campato in aria, della Casertana di ottenere tre punti a tavolino in maniera antisportiva.

I fatti sono noti a tutti; durante Casertana – Lecce, del 30 gennaio 2016, l’assistente di gara non riuscì a terminare l’incontro a causa di un infortunio. L’arbitro chiese un uomo per squadra per terminare la gara. Il Lecce schierò il magazziniere Giovanni Fasano; finì in pareggio. A distanza di tre giorni la società campana presentò ricorso supponendo che Giovanni Fasano non avesse i titoli per svolgere quel ruolo.

In primo grado il ricorso fu respinto perché fu riconosciuta la regolarità della gara, però al Lecce fu inflitta una multa per aver appunto schierato una persona non tesserata. Fasano però è un dipendente del Lecce ed era in distinta e in panchina.

La Casertana non si è arresa ed ha continuato in appello. In tutto il caos mediatico che si è creato, con vari “sputasentenze” su tutte le agorà virtuali, che davano degli sprovveduti ai dirigenti giallorossi rei di non conoscere a fondo il regolamento e di aver messo a repentaglio l’integrità della gara, la società di Piazza Mazzini non ha mai risposto. È rimasta in silenzio e le uniche parole che trapelavano sia dall’avv. Saverio Sticchi Damiani (nel doppio ruolo di presidente onorario e di difensore del club) che dal vicepresidente Liguori erano: “Siamo fiduciosi”.

Poi è arrivata la sentenza dell’appello e guarda caso, non solo è stato rigettato il ricorso, ma al Lecce è stata tolta anche la multa. È quindi se uno più uno fa due, Giovanni Fasano poteva svolgere quel ruolo. Aveva ragione la società giallorossa a crederci ma anche a schierarlo.

La soddisfazione è stata immensa sia per i tifosi che per la società.

Peccato che non sia stata presa in considerazione l’ipotesi di rigiocare la gara: sarebbe stato bello confrontarsi ancora una volta in campo, sul rettangolo verde, e non nei corridoi bui dei tribunali. Evviva lo sport… ha vinto ancora una volta, accarezzato da una folata di vento di giustizia.

 

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