LECCE – Insieme a Pisa e Cremonese, certamente una sorpresa di questo avvio di stagione. L’Ascoli segue il passo delle battistrada e con 13 punti in questo avvio di stagione fa sognare i tifosi bianconeri. La squadra guidata da Andrea Sottil quest’anno non vuole patemi d’animo e si candida, anzi, a divenire una delle mine vaganti della cadetteria. Sottil, giunto in terra marchigiana nel dicembre dello scorso anno, ha dapprima compiuto il miracolo-salvezza senza passare dalla lotteria dei playout, e ora vuole togliersi altre soddisfazioni.
Le premesse, come detto, ci sono tutte perché l’inizio del campionato è stato da urlo. Tre vittorie nelle prime tre giornate contro Cosenza, Perugia e Como. Due sconfitte patite contro le corazzate Benevento e Brescia, intervallate dai tre punti conquistati ad Alessandria, e un solo pareggio, nell’ultimo turno in quel di Crotone. Ed è proprio dalla sfida dell’Ezio Scida che l’Ascoli ha messo in vetrina la sua dote principale: quella del crederci fino alla fine. Il 2-2 in Calabria, infatti, è un punto decisamente guadagnato se si pensa che nel giro di un quarto d’ora i pitagorici erano avanti di due gol. Poi la rete di Dionisi ha ridato speranze, fino al quarto minuto di recupero quando Bidaoui ha siglato il definitivo 2 pari.
Una squadra che non demorde mai. Modulo di gioco è il 4-3-1-2, molto simile a quello del Lecce di coriniana memoria. Il trequartista è Diego Fabbrini che ha messo il suo zampino in uno dei 12 gol all’attivo da parte del Picchio. A guidare la comitiva bianconera è però l’esperto Federico Dionisi, giunto nel mercato di gennaio ad Ascoli dopo i tanti anni passati a Frosinone. Le altre certezze sono il centrocampista Mirko Eramo – alla sua terza stagione con i piceni – e il terzino Tommaso D’Orazio.
Sono 10 le reti ad oggi incassate dall’Ascoli che proprio in difesa palesa i suoi principali difetti. La porta difesa da Leali viene bucata da tre giornate consecutive e ora spetterà al tridente Di Mariano-Coda-Strefezza tentare di allungare la striscia negativa dei marchigiani.