LECCE – “Ho un forte dolore, in questo momento, molto grande. Nei 180 minuti -ha spiegato il mister bresciano- meritavamo di passare. I ragazzi hanno messo intensità, ritmo e qualità. C’è dolore, lo provano i tifosi ed anche la società. Il calcio è crudele e non ti dà quello che ti meriti”: così Eugenio Corini dopo che il suo Lecce ha detto addio al sogno serie A. In finale è passato il Venezia di Paolo Zanetti.
GRANDE AMAREZZA – “Negli spogliatoi ho abbracciato uno a uno i miei ragazzi, sono fiero del loro impegno e della loro dedizione, la prestazione è stata importante, meritavamo ampiamente il risultato e il passaggio del turno. Mancosu e il rigore sbagliato? Era deluso, l’ho abbracciato forte e gli ho detto che se dovessi scegliere un calciatore sceglierei lui. Ha una grande forza d’animo. Sceglierei mille volte altre Mancosu per calciare il rigore, con calciatori come lui l’allenatore non si sente mai solo. Sceglierei lui per i valori umani, ha una forza d’animo straordinaria. Solo i grandi uomini si prendono le difficoltà e lui lo è. Giocatori come Marco Mancosu li vorrei con me. Le responsabilità sono degli allenatori, io sceglierei sempre Mancosu con me”.
IL BILANCIO – “Questa è stata una stagione complicata per una serie di vicissitudini, è normale avere criticità ma abbiamo affrontato tutto a testa alta. L’andata è stata discreta, abbiamo perso colpi tra dicembre e gennaio e ci siamo riequilibrati dopo il mercato. Avevamo il sogno vicino, lo percepivamo. Le gare con Cittadella e Monza sarebbero state da vincere e non siamo stati accompagnati da un pizzico di fortuna che segna le imprese. Abbiamo visto sfumare la possibilità e abbiamo subito un contraccolpo psicologico. Col Venezia ho visto la voglia di uscire dalle difficoltà, abbiamo giocato con qualità e abbiamo tenuto aperto il discorso qualificazione. Stasera ci dovevano essere almeno 2-3 gol di scarto. Siamo stati penalizzati”.
RIPARTIRE – “Io ho la mia valutazione, la vorrò sottoporre alla società, c’è un confronto sempre schietto e sincero. C’è dentro tanto di quello che abbiamo fatto. Abbiamo messo tanti giovani in un progetto e stavamo raggiungendo qualcosa di straordinario. Ci è mancata solo la fortuna ma io sono orgoglioso di essere l’allenatore del Lecce. Insieme si può andare ancora più forti, è stata un’annata di conoscenza reciproca e si può fare meglio”.
I PENSIERI – “Adesso è difficile valutare, lasciatemi il dolore di questa sconfitta. Mi dispiace tanto. Ci sarà un confronto con il club e vedremo insieme tante cose. La società deve dare delle linee guida e io le ascolterò. Insieme abbiamo affrontato tante problematiche, eravamo a due metri dal sogno. Non so cosa è mancato, faccio fatica a cercarlo. Valuteremo da domani. Almeno questa sera sera datemi la possibilità di vivermi il dolore. Dal dolore possono nascere grandi cose e ripartenze”.