Mancosu é tornato: “Daremo il massimo, il primo maggio sarò pronto per scendere in campo”

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LECCE – Eccolo il capitano, Marco Mancosu, è tornato ed è pronto a dire la sua, anzi non vede l’ora: “Diciamo che è stato difficile essere lontano dalla squadra, ma solo relativamente, perché se sei out e la squadra va male stai decisamente molto peggio e te la vivi male. Per me, è un’ansia terribile seguire le partite lontano, questo assolutamente sì, ma finché la squadra va così –ha chiosato il centrocampista sardo, 8  gol e 9 assist in 26 presenze– posso rimanere anche fuori fino alla fine (sorride, ndr). Il mio sostegno cerco di darlo sempre e comunque. Come sto? Questa settimana di sosta a disposizione sta andando alla grande e ci voleva proprio per quanto riguarda la mia condizione. Ammetto di essere pieno di dolori un po’ come quando si è in preparazione. Allenarmi con i compagni è però importantissimo e conto di essere a piena disposizione dal primo maggio. Poter esserci per queste partite conclusive è per me una gran vittoria. Al di là del campo, anche poter dare la parola ai giovani per far capire loro l’importanza di raggiungere il risultato finale”.

LE INSIDIE –   “Le insidie di questo finale di campionato sono tantissime, in campo ma anche fuori campo perché bisogna evitare situazioni come quelle del Covid, visto quanto è tirato questo campionato. Però devo dire che la nostra società è sempre stata attentissima e certosina sotto questo punto di vista. Ora sarà ancora più importante”.

IL CAMPIONATO“Per natura non mi accontento, dunque analizzando la mia stagione devo dire che fino all’Empoli ho fatto il miglior campionato della mia carriera per rendimento. Poi però c’è stato un calo dei numeri dettato anche da problemi fisici, dunque non posso certamente dirmi soddisfatto. Anzi bisognerà fare il massimo in questo finale ed io cercherò di dare il mio contributo”.

ECCO HENDERSON – “A Liam posso dare solo un voto altissimo. All’inizio era titubante circa il fare il trequartista e io gli ho detto che in un campionato così lungo era importante e si sarebbe trovato bene, sin da quando il mister lo ha provato in quel ruolo. Ha la qualità e l’intelligenza per farlo. Personalmente nella mia crescita non è stato fondamentale tanto il cambio di ruolo quanto il miglioramento sotto altri punti di vista, a prescindere dal giocare tra le linee o da mezzala, posizione che continuo a sentire più mia. Pettinari? Il gesto di Stefano con la Salernitana, quando ha mostrato la mia maglietta in occasione del gol, mi ha fatto capire quanto sono ben voluto e questo è impagabile”.

LE GARE ALLE 14:00 –  “Un po’ ho paura per questa situazione, anche se noi siamo una squadra che corre tantissimo dimostrando di esserci fisicamente e questo potrebbe diventare un punto di forza. Sono partite importanti, tutte, dove non si può mollare dunque i dettagli possono fare la differenza”.

IL SOGNO“Adesso pensiamo davvero solo al Cittadella. Il mio pensiero ‘stupendo’? Poi, è chiaro che spero di raggiungere l’obiettivo che tutti vogliamo. Abbiamo tutti da guadagnare da questo obiettivo, sia dal punto di vista della gloria che economico per noi e per il club. Sarebbe tutto davvero bellissimo ”.

 

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