LECCE – “Deve darci la consapevolezza della nostra crescita nel corso del campionato. Siamo migliorati -ha spiegato Lucioni- dal punto di vista della compattezza e dell’interpretazione delle partite. L’obiettivo è ancora molto lontano ma questa squadra ha dei valori assoluti dal punto di vista tecnico e mentale per disputare un finale di campionato all’altezza dei programmi che sono stati fatti“: così l’allenatore del Lecce, Fabio Lucioni, 33 anni e 26 presenze in campionato, nell’analizzare il momento della formazione giallorossa e nel parlare della vittoria con la Reggiana.
CHE RICORDI – “Sicuramente la partita contro lo Spezia che ha sancito la promozione in Serie A è stata quella più bella per me. La più emozionante, invece, è stata quella in cui sono rientrato in campo in serie A contro la Sampdoria al ‘Marassi’”.
IL CHIEVO VERONA – “Ciò che conta è il risultato finale. In tutta questa parte di campionato finora disputata abbiamo capito che se, mettiamo il noi davanti all’io, possiamo scalare tutte le montagne di questo campionato. Il risultato è la cosa più importante che questa squadra deve ricercare e trovare, per raggiungere l’obiettivo che è ancora lontano“.
UN LEADER – “Credo di essere uno che dà il 100% dal lunedì alla domenica, senza risparmiarsi mai per alzare l’asticella. L’esperienza che ho accumulato negli anni cerco di trasmetterla con qualche parola ai compagni di squadra, soprattutto ai più giovani”.
IL CAMPIONATO – “Dico chiaramente che lottare al vertice è difficile. Dico che tranne l’Empoli, ormai saldamente al comando abbiamo visto un susseguirsi di squadre che stanno rincorrendo il secondo posto. Non dimentichiamoci però di guardare dietro e vedere le squadre che rincorrono i playoff. Sono talmente pochi i punti, che ci dividono dal paradiso ai playoff, che al momento è impossibile dire se c’è una squadra favorita. Secondo me, il Monza è la squadra che impensierisce più di tutte, ma il campionato ci sta insegnando che ogni partita è una battaglia. Se interpreteremo ogni partita come abbiamo fatto con la Reggiana potremo dire la nostra. Siamo un passo indietro rispetto agli altri, abbiamo avuto difficoltà nel nostro cammino che ci hanno fatto crescere e compattare nello spogliatoio. Alla fine è il gruppo che dà la marcia in più per arrivare agli obiettivi prefissati“.
SEMPRE IN AVANTI – “Nel corso dei campionati ci sono le partite crocevia che ti fanno capire chi sei e cosa puoi dire in campionato. Ci sono momenti che ti fanno capire di aver acquisito una mentalità e pensi a non ripetere gli errori di altre gare in cui siamo stati rimontati. Coda voleva intendere proprio questo. Siamo cresciuti, le sconfitte e i pareggi all’ultimo secondo ti fanno crescere. Ti fanno capire che una certa mentalità va perseguita e rafforzata. Bisogna seguire le idee dell’allenatore, quando l’allenatore dice qualcosa è perché crede in quei concetti e noi dobbiamo stargli dietro perché abbiamo visto che i risultati ci portano poi a gioire tutti insieme. La maturità della squadra è questa: credere in concetti che prima sembravano poco influenti. Durante le partite bisogna martellare e tenere alta la concentrazione“.