LECCE – Ecco Christian Maggio il nuovo terzino destro a disposizione di Eugenio Corini. Il classe ’82 è arrivato a Lecce dopo essersi svincolato dal Benevento, dove ha giocato dal 2018 sino a pochi giorni fa. Nel corso della sua lunga carriera ha vestito anche le maglie di Vicenza, Fiorentina, Treviso, Sampdoria e Napoli, ed ha collezionato 34 presenze con la Nazionale maggiore Azzurra.
IL “DIRETTORE” – Pantaleo Corvino lo presenta con queste parole ricche di entusiasmo: “Il suo arrivo mi inorgoglisce molto. Si tratta di un calciatore che conosco molto bene per le sue caratteristiche tecniche. Oltre ad essere un grande calciatore è anche una grande persona. Quando si parte per un nuovo ciclo è importante avere a che fare con calciatori così. Considerate le sue presenze in Nazionale, le più di 300 partite in A mi sembra superfluo parlare di lui. Conosce bene anche la B, ci ha giocato con il Benevento con grandi fortune. Non ci aspettavamo di dover sostituire un calciatore come Adjapong, nel pensare alla sua sostituzione, avendo saputo che da poco aveva risolto col Benevento, il mio primo pensiero è andato a Maggio, perché ha le caratteristiche tecnico-tattiche che richiede mister Corini. Quando l’ho chiamato l’ho messo in difficoltà, mettendo davanti il nostro rapporto che ci ha visti insieme alla Fiorentina. Mi sento orgoglioso per averlo convinto a scegliere Lecce, lui di questa squadra sapeva già di tutto e di più”.
UN ANNO E POI? – “Arrivo qui a Lecce con grande entusiasmo e questo al di là dell’età. È una sfida ambiziosa, a me le scelte ambiziose piacciono molto. È una società seria che sta investendo molto sui giovani, penso che sia un punto di partenza importante. Sono contento di essere qui, voglio dare il massimo per raggiungere un obiettivo importante per la città”.
IL DUE – “Arrivo da una vita col numero 11, che era occupato. Ho trovato un altro numero molto importante che è il numero 2, con cui sono cresciuto da piccolo. È un numero che mi è sempre piaciuto. Da avversario il Lecce è sempre stata una squadra importante, con una grande storia. Quando venivamo qui era sempre difficile giocarci contro. Affrontavi giocatori importanti”.
IL “GENIO” – “Ci ho giocato contro quando era al Chievo, io ero molto più giovane di lui. Ricordo di esserci incontrati qualche volta in partita e a quei tempi era un giocatore importante. Le sue doti calcistiche mi sono rimaste impresse”.
NON CORRERE – L’idea sul Lecce e sui suoi obiettivi stagionali sono ben chiari nella testa del neo-giallorosso: “A me piace molto come squadra il Lecce, è importante aver girato con le prime della classifica e nel girone d’andata. Bisogna entrare nella mentalità giusta già da domani. Il Lecce ha tutte le carte in regola per ambire alla serie A, ma non deve essere un assillo “.
QUASI 39 – “Bisogna essere responsabili e capire quando dire basta. Io ho ancora tanto entusiasmo. A me piace lavorare con i giovani. Quando io ero giovane i più grandi mi insultavano pur di cercare di tirare fuori il calciatore che era dentro di me. Poi sono cresciuto e quando mi è capitato di trovare i giovani che volevano emergere mi avvicinavo a loro per tirare fuori il meglio che avevano, dando loro le mie considerazioni. Qui ho visto che ci sono tanti ragazzi che hanno voglia di sfruttare le loro opportunità. Spero di essere d’aiuto e di dar loro un appoggio se ne avranno bisogno nei momenti di difficoltà”.