LECCE (di M.Cassone) – La partite di calcio non sono tutte uguali, indipendentemente dal risultato finale, così come accade con tanti appuntamenti importanti della vita, ad ognuno assegniamo, a volte inconsapevolmente, delle priorità. Lecce-Foggia sale sul primo gradino di importanza del campionato 2015-16. Un torneo iniziato sulle ali dell’entusiasmo, scemato poi nelle prime sei giornate, per impennarsi incredibilmente in questa settima, di attesa del derby, grazie all’ottimo ruolino di marcia ottenuto da Piero Braglia. Abbiamo intervistato il Presidente onorario del sodalizio di Piazza Mazzini, Saverio Sticchi Damiani, l’uomo che con meticolosità ha messo insieme, come fossero tasselli di un puzzle (giallorosso), tutti gli uomini che adesso formano l’anima della cordata che ha dato respiro e cuore al nuovo progetto.
- «Mancano poche ore alla sfida contro il Foggia, Presidente, come sta vivendo questa attesa?».
«La vivo con serenità, come sempre. Durante la settimana io vivo a Roma per ragioni professionali, questo è un bene perché mi consente di guardare “le cose del calcio” con più equilibrio. Stiamo cercando di accontentare tutti i tifosi che intendono assistere alla partita, c’è sicuramente fermento e già questo è un bel dato. Oltre ai soliti encomiabili appassionati, la gente piano piano sta tornando ad occuparsi del Lecce e segue con interesse l’evolversi di questo avvincente campionato».
- «Si va verso il sold out (della capienza attuale), merito anche dell’abbassamento sostanziale dei prezzi dei biglietti; ha un messaggio per i tifosi?»
«Ci sarà sicuramente il tutto esaurito, la prevendita procede ad un ritmo che non ha precedenti. Stiamo studiando delle formule per cercare di non lasciare fuori nessuno. Purtroppo la scelta di ridurre la capienza del Via del Mare risale ad alcuni anni fa, non è facile adesso ripristinare singoli settori per poche partite. Sono necessari interventi straordinari che non possono essere fatti in corsa. Ai tifosi si è già rivolto Enrico Tundo con una lettera appassionata (leggi qui). Lui parla poco di regola, ma quando lo fa è efficace, ha fatto bene a chiamare a raccolta la nostra gente, senza di loro non andiamo da nessuna parte».
- «Un Via del Mare tutto giallorosso, una tana dei lupi strapiena di passione, cosa dirà ai calciatori prima del fischio d’inizio?»
«In partite come questa gli stimoli vengono da soli, anzi forse non bisogna esagerare con le sollecitazioni perché si rischia di alzare troppo il livello della tensione. Di solito parlo con i ragazzi poche ore prima della gara, quello che ci diciamo ovviamente rimane tra di noi».
- «Volendo fare, per scaramanzia, l’avvocato del diavolo, le chiedo: “e se dovesse andare male?”».
«Se dovesse andare male dovremmo affrontare la sconfitta con equilibrio, non bisognerebbe fare drammi ma ripartire per fare il maggior numero di punti fino alla fine, poi si tireranno le somme. Occorre evitare gli eccessi nel bene e nel male, una sola partita non può comunque pregiudicare un cammino sino ad ora molto buono».
- «Infine, di messaggio in messaggio, dica qualcosa che non ha mai detto ai suoi soci, compagni di questa avventura»
«Il gruppo dei soci e dei dirigenti è molto unito, sono dei compagni di viaggio straordinari, davvero encomiabili per impegno e passione. Tra di noi ci diciamo tutto, non credo ci siano cose non dette. A pensarci bene evito di parlare delle mie scaramanzie, forse perché me ne vergogno un po’. Noto che a volte mi guardano con stupore, non capiscono certi miei strani comportamenti, ma non si permettono di chiedere e io non dico…».