REGGIO CALABRIA (G. Serafino) – Vittoria quanto sofferta tanto combattuta per il Lecce sul campo della Reggina. Al ‘Granillo’ è una vera e propria escalation di emozioni. I giallorossi, ampiamente decimati tra infortuni e voci di mercato, passano in vantaggio con un tocco di finezza di Stepinski, chiudendo il primo tempo meritatamente in vantaggio. Nella ripresa, però, è un monologo granata: dopo un paio di giri di lancette, l’arbitro Volpi regala un calcio di rigore ai padroni di casa, ma Menez si fa ipnotizzare da Gabriel che così blinda il suo secondo clean sheet consecutivo. La Reggina pressa e costruisce, il Lecce non dà segni di reazione e dopo il secondo giallo rimediato da Massimo Coda si arrocca in difesa. Non una bella prestazione da parte dei salentini, che però danno prova di resistenza fisica e mentale riuscendo a mettere in saccoccia tre punti pesantissimi.
NESSUNA SORPRESA – Scelte pressoché obbligate per mister Corini che, nonostante la sosta, ha perso qualche pedina di troppo strada facendo. In difesa, davanti a Gabriel, tiene duro Adjapong che prova a superare la botta al ginocchio rimediata in settimana, andando a completare il reparto con Lucioni, Dermaku (coppia inedita) e Zuta. A centrocampo, ai lati di Tachtsidis, Henderson e Bjorkengren che vince il ballottaggio con Listkowski; in attacco gli uomini sono contati e davanti a capitan Mancosu tocca ancora alla coppia Coda-Stepinski.
In casa Reggina, invece, Marco Baroni propone il 4-2-3-1 con il debutto di Nicolas tra i pali, Delprato, Loiacono, Cionek e Di Chiara in difesa, Bianchi e Folorunsho tra le linee alle spalle di Situm, Rivas e Liotti; Charpentier prima ed unica punta.
Arbitra l’incontro il signor Manuel Volpi della sezione di Arezzo.
Sembra chiara la trama del match fin dalle primissime battute con il Lecce che prova a comandare il pallino, mentre i padroni di casa attendono e ripartono in velocità. In realtà sono i granata a partire meglio: un corner e un calcio di punizione nei primi 5′ per la Reggina che prova a far saltare subito ogni equilibrio. Ci prova il Lecce ad uscire dal guscio, con il primo squillo da parte di Tachtsidis che, all’undicesimo, ci prova con un tiro dal limite dell’area. Al 12′ scontro areo tra Zuta e Charpentier: una brutta capocciata risolta con una vistosa fasciatura per il terzino macedone. Al quarto d’ora prende le misure Stepinski: bella imbeccata di Mancosu, il polacco va al tiro ma alza troppo sopra la traversa. Risposta Reggina: rovesciata di Del Prato che si spegne fuori dallo specchio difeso da Gabriel.
Al 19esimo la Reggina reclama un rigore: incursione a cura di Rivas, palla tagliata in area dove c’è Dermaku che in spaccata la tocca favorendo la presa di Gabriel. I granata chiedono un tocco di braccio, ma l’intervento dell’albanese è con le natiche. Buon momento per i padroni di casa che mettono in fila un paio di buone trame, un tiro dalla distanza dell’ex Di Chiara e un tentativo a giro di Del Prato.
STEPINSKI COL TACCO, MA DERMAKU… – Ma il break decisivo è quello giallorosso. Minuto 27, azione che si sviluppa sulla destra sull’asse Henderson-Adjapong, il terzino modenese riesce ad arrivare al cross rasoterra in area dove è ben appostato Stepinski che di tacco – e complice una deviazione di Del Prato – batte Nicolas per il vantaggio. Prova a reagire la Reggina con una volata di Rivas, ma Gabriel in collaborazione con Dermaku chiude tutto. Ma nell’azione tornano i guai fisici per Dermaku: altro problema alla coscia destra e Corini si vede costretto a ricorrere ancora a Meccariello. Problemi anche per Rivas che deve lasciare il posto a Jeremy Menez.
Nel frattempo ci prova Coda: slalom al limite dell’area per l’ex Benevento che va al tiro col sinistro alzando il pallone di poco sopra la traversa. Al 42′ l’ennesima lancio in verticale mette in crisi i centrali di difesa salentini, prova ad approfittarne Liotti che però si vede stoppato provvidenzialmente da Adjapong. Nei 4 minuti di recupero c’è tempo solo per Coda di rimediare il cartellino giallo.
SERVE LA VAR! – Si riparte senza ulteriori cambi da parte degli allenatori, ma per Baroni c’è subito l’esigenza di ricorrere a “El Tanque” Denis dopo lo strappo in allungo rimediato da Charpentier. Ma non ci sono soste in queste prima battute di seconda frazione perché al primo lancio lungo la Reggina ottiene un calcio di rigore: tocco di spalla di Lucioni, grave svista di Volpi che, vicino all’azione e da ottima posizione, ‘vede’ il braccio e decreta il penalty. Dal dischetto si presenza Menez, ricorsa corta, ma il suo destro viene bloccato da Gabriel che fa esplodere la panchina giallorossa come un gol. Poco prima dell’ora di gioco finiscono sul taccuino dei cattivi anche Henderson e Tachtsidis.
CODA NEGLI SPOGLIATOI – Via allora alla girandola dei cambi con Corini che richiama Bjorkengren e lo stesso Henderson, al loro posto Listkowski e Majer. Nemmeno un pallone toccato e anche Listkowski arriva il cartellino giallo per una brutta entrata su Situm. C’è solo la Reggina a proporre gioco: al 65′ giro dalla bandierina per i padroni di casa, Loiacono ci arriva bene di testa, palla verso la porta ma sulla linea c’è e salva tutto Meccariello. Due minuti dopo altro episodio chiave del match: Coda va in contrasto con un avversario con le braccia larghe, movimento per non violento ma scomposto che costa il secondo giallo per lui. Lecce in inferiorità numerica.
Baroni annusa il buon momento e ricorre a nuove forze fresche: dentro il barese Bellomo e Micovschi, fuori Liotti e Situm. Il Lecce nella seconda frazione non crea, non c’è, ma la Reggina si affida solo ai tiri dalla distanza, come quello di al 79′ bloccato senza problemi da Gabriel. Il pericolo vero arriva un minuto più tardi quando Liotti finalizza un’azione granata, ma il suo destro colpisce l’esterno della rete. Tanta sofferenza per i giallorossi che cercano di coprirsi ulteriormente con gli ingressi di Dubickas e Calderoni, rilevando Stepinski e uno spento Mancosu. Ma è un monologo calabrese: al 83′ da calcio d’angolo il più lesto di tutti in area è Cionek che la deposita incredibilmente fuori.
Forcing finale granata, il Lecce è tutto in difesa. Spiovono cross da ogni parte nell’area giallorossa: allo scoccare del 90esimo Bellomo salta più in alto di Zuta, ma la palla finisce tra le braccia di Gabriel che poi rimedia un giallo per perdita di tempo. Nei 4 minuti di recupero arriva il primo tiro del secondo del tempo del Lecce: ripartenza innescata da Tachtsidis, coast-to-coast, servito Adjapong che non va alla bandierina, ma prova il destro fuori misura. Non ci sono più sussulti, se non quelli al triplice fischio finale con le panchine delle due squadre che entrano in contatto per alcuni istanti di tensione.
TABELLINO
Reggina: Andrade, Cionek, Loiacono (30’st Bellomo), Charpentier (4’st Denis), Bianchi, Di Chiara, Delprato, Folorunsho, Situm (30’st Micovschi), Liotti, Rivas (39’pt Menez). A disposizione: Guarna, Plizzari, Farroni, Stavropoulos, Rolando, De Rose, Faty. Allenatore: M. Baroni.
Lecce: Gabriel, Lucioni, Mancosu (36’st Calderoni), Coda, Adjapong, Stepinski (36’st Dubickas), Dermaku (33’pt Meccariello), Bjorkengren (15’st Listkowski), Zuta, Henderson (15’st Majer), Tachtsidis. A disposizione: Bleve, Vigorito, Monterisi, Gallo, , Maselli, Majer. Allenatore: E. Corini.
Marcatori: 28’pt Stepinski
Ammoniti: 8’st Henderson, 14’st Tachtsidis, 18’st Listkowski, 26’st Situm, 46’st Gabriel
Espulsi: Coda (doppia ammonizione 47’pt – 22’st)
Recupero: 4’pt, 4’st
Note: 8’st Gabriel para il rigore a Menez
Arbitro: Manuel Volpi della sez. di Arezzo
Assistenti: Pietro Dei Giudici della sez. di Latina – Marco Trincheri della sez. di Milano
IV Ufficiale: Giacomo Camplone della sez. di Pescara