Motto Calderoni: “Credere sempre nei sogni. Che bello correre all’aperto”

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Marco Calderoni, terzino sinistro del Lecce, foto P. Pinto
Marco Calderoni, terzino sinistro del Lecce, foto P. Pinto
Marco Calderoni, terzino sinistro del Lecce, foto P. Pinto

LECCE – “In questi giorni sono stati fatti dei passi in avanti in merito al coronavirus. Già vedere un campo verde è qualcosa di emozionante. Tornare a correre all’aperto e rivedere i compagni dopo due mesi dentro casa è molto bello, mancava un po’ a tutti”: così  Marco Calderoni in diretta instagram sul profilo dell’U.S. Lecce.

Il terzino giallorosso, 31 anni, parla dell’obiettivo salvezza dei giallorossi: “Siamo una squadra che ci crede fino alla fine, lo abbiamo dimostrato in tante partite e siamo pronti a dare il massimo per raggiungere l’obiettivo in caso di ripresa del campionato. C’è la voglia di ripartire ma forse c’è ancora confusione sulle regole. In caso di ritorno in campo bisogna fare soprattutto un lavoro mentale perché serviranno delle motivazioni forti in ognuno di noi per riuscire a fare bene anche senza i tifosi. La promozione in A? A fine partita mi sono detto, per una volta sono io che gioisco. Perchè nella mia carriera mi è capitato in più circostanze di vedere gli avversari esultare per una promozione. Arrivavo da un’annata storta e per la prima volta mi sono ritrovato a festeggiare anche io. L’emozione era tanta, non avevo mai lottato per vincere qualcosa“.

La rete siglata a San Siro al Milan è stata un’emozione bellissima: “Ho provato un’emozione che mi ha provocato anche un picco di adrenalina, perché segnare alla fine il gol del pareggio contro il Milan è spettacolare. Non sono mai andato a vedere le partite a San Siro perché il mio obiettivo era arrivarci da calciatore, ma non avevo pianificato di segnare anche. Bisogna sempre credere nei propri sogni, io sto facendo una buona carriera e la Serie A è l’opportunità della vita. Ci sono arrivato a 30 anni dopo tanta Serie B, ma ci ho sempre creduto e ho sempre lavorato anche fuori dal campo. Credo che il lavoro paga sempre, magari i risultati non si vedono subito ma prima o poi arrivano.Nel mio ruolo mi piaceva Roberto Carlos, era devastante. Poi ammiro anche calciatori come Del Piero o Totti, ho rivisto l’ultima gara di quest’ultimo con la Roma e mi sono commosso come un bambino”.

Il gruppo del Lecce è molto unito: “Il compagno con cui ho legto di più? Petriccione e diciamo che sono sempre con lui in ritiro. In ogni caso, si è formato un grande gruppo e ovviamente andiamo tutti d’accordo. Mister Liverani? È riuscito a darmi tanto soprattutto dal punto di vista offensivo. Ha una visione di gioco pazzesca e riesce a trasmetterla anche a noi in campo. È rigido in certi aspetti perché vuole insegnare tutto, sicuramente avrà una lunga strada davanti”.

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