LECCE – Sono giorni strani, colmi, a volte, di malinconia e pieni di preoccupazioni, ma la voglia di ritornare alla routine quotidiana è immensa. Tutto ciò non lo nasconde nemmeno il vicepresidente del Lecce, Corrado Liguori, che spera che tutto torni il prima possibile alla normalità perchè vorrebbe dire aver superato l’emergenza sanitaria legata al coronavirus:“Come sto? Avete una domanda di riserva? (iroizza, ndr). Torno serio, dicendo che questo è un periodo delicato e in cui c’è stato un cambio di abitudini. Cerchiamo -ha spiegato Liguori a Dario Sanghez dell’ufficio stampa giallorosso- in tutti i modi di rendere meno pesante la situazione. Sto dedicando del tempo alla mia famiglia ed anche ad una buona alimentazione, mi alleno e ho perso in questo periodo sei chili. Per me, che sono sempre in giro per lavoro, poter mangiare bene in casa è un modo per cercare di rimettermi in forma. Con il resto dei dirigenti siamo in continuo contatto anche in videoconferenza e il presidente Sticchi Damiani ci aggiorna quotidianamente, e puntualmente, sulla situazione. La cosa che mi manca di più in questo periodo? Il Lecce mi manca tanto, lo stadio, gli allenamenti e il contatto diretto con i calciatori. Noi siamo abituati a vivere in prima persona la squadra, ma anche i tifosi e la nostra gente”.
LA RIPRESA – Il manager salentino dice la sua sulla possibile ripresa del campionato: “È stato creato un protocollo, ora al vaglio dei responsabili sanitari di tutti i club di A. Si stanno facendo delle valutazioni e poi la Figc presenterà il progetto ai ministri Spadafora e Speranza per la ripresa del campionato. Noi abbiamo detto più volte che non abbiamo nulla in contrario alla ripresa del torneo, a patto che ci sia la massima sicurezza per ogni tesserato. Noto un’accelerazione eccessiva in questa fase, con un numero troppo elevato di contagi e decessi, sarebbe meglio aspettare qualche settimana in più e mettere in sicurezza l’intero sistema. Abbiamo un dialogo aperto con l’Acaya Golf Resort, ma abbiamo anche un piano B: se si dovere ripartire, ci faremo trovare pronti. Le grandi incognite sono legate alle garanzie sulla salute, sulla messa in sicurezza e sui contratti in scadenza.I tifosi sognano l’Europa? Abbiamo iniziato questo progetto senza avere la spada di Damocle del tempo, il nostro obiettivo era tirare fuori subito il Lecce dalla C, con i bilanci al loro posto, e ci siamo riusciti. Adesso, ovviamente, possiamo aggiungere ulteriori tasselli. La priorità assoluta in questo momento è la realizzazione del centro sportivo. Le nostre strategie sono forti e solide”.
CHE TIFOSERIA – Sul possibile rimborso degli abbonamenti se la stagione non dovesse riprendere, la pensa così: “Sul questo tema dovremo ragionare a livello globale con le altre società, per una decisione collettiva. Per come siamo fatti noi, sicuramente troveremo qualche soluzione che possa compensare il loro lato economico. Vedremo come fare. La nostra gente ci ha sempre manifestato il massimo supporto, allo stesso modo siamo certi che la stessa sensibilità dimostreremo noi. Quale squadra tifavo da piccolo? Io ho sempre tifato per il Lecce sin da bambino”.
QUESTIONE STADIO – Infine, non poteva mancare una “battuta” sullo questione della gestione del “Via del Mare”: “Abbiamo fatto un grande lavoro la scorsa estate, per sistemarlo in tempi ristretti. C’è ancora tanto da fare, ad esempio la possibile copertura, ma questa situazione ha spiazzato tutti. Poi sta andando avanti anche la convenzione con il Comune. Obiettivi? Sicuramente un aspetto su cui si dovrà lavorare molto è quello della creazione di un centro sportivo. Un altro mio pallino è quello della creazione di un canale tv tematico dedicato solo al Lecce, è iniziato un ragionamento e poi si vedrà”.