LECCE – Faccia pulita, sorriso acceso e tanta voglia di Lecce. Biagio Meccariello, difensore centrale giallorosso, racconta come sta vivendo questo periodo di isolamento forzato e come tutti non vede l’ora di ritornare alla normalità: “Questo è un periodo difficile per tutti gli italiani, speriamo passi il prima possibile. Mi manca il campo -ha spiegato l’ex Ternana, 29 anni e 9 presenze in campionato– mi mancano i compagni. Il campionato? Spero che possa riprendere quanto prima, perché ciò vorrebbe dire che il peggio è alle spalle per tutti. La salute resta, naturalmente, al primo posto. Non avendo un balcone mi alleno sul tetto e mi incrocio, chiaramente a distanza, con Deiola, visto che anche lui lavora sulla sua terrazza. Con Tachtsidis, invece, capita di incrociarmi alemno 5-6 volte al giorno essendo vicini di casa. Sempre dalla terrazza, mi saluto quotidianamente con il team manager Claudio Vino”.
IN RIPRESA – La stagione del difensore, nato a Benevento, è stata condizionata da più di un fastidioso problema fisico: “Quest’anno ho avuto qualche problema. Ho iniziato con un brutto infortunio e poi ne ho avuto un altro in inverno. Questo mi è dispiaciuto molto perché questo per me era, anzi è, un anno importante, il primo in serie A: mi sarebbe piaciuto vivermelo meglio. Ora, però, sto bene e non vedo l’ora che si possa riprendere. Mister Liverani? L’ho conosciuto a Terni, quando è arrivato ci ha dato entusiasmo e ci ha trascinati alla salvezza. Ha davvero delle qualità straordinarie che riesce a trasmettere a tutta squadra”.
IL RUOLO – In qualche occasione di emergenza mister Fabio Liverani lo ha utilizzato come terzino: “Lo faccio volentieri come ruolo, con entusiasmo. Preferisco farlo quando ho una buona condizione fisica, anche perché così riesco a fare meglio la fase di spinta. Altrimenti, chiaramente devo concentrarmi sull’aspetto difensivo. A me piace giocare a calcio e farlo il più possibile, ma ho una preferenza per la retroguardia a quattro. Ho giocato spesso anche in quella a tre comunque e va bene lo stesso”.
ALTI LIVELLI – La serie A, e questo non è un mistero, ti mette a confronto con grandi campioni: “Mi hanno fatto una grande impressione Dybala e Ilicic, ma anche Boga. L’ho marcato e nel secondo tempo della gara con il Sassuolo era quasi impossibile da prendere. In generale, il livello è davvero alto su ogni campo. Ricordi con il Lecce? Al ‘Curi’ è stata una partita che ricordo come fondamentale, tra le più belle ed importanti vissute e vinte in maglia giallorossa. Eravamo in grande emergenza e con tanti assenti, ma abbiamo unito le forze per conquistare una vittoria epica. Epica e ricca di emozioni fu, d’altronde, tutta la cavalcata verso la massima serie”.
CALCIATORE E ... – La laurea in giurisprudenza, oltre a fare bene nel mondo calcio, è uno dei suoi obiettivi imminenti: “Il calcio non è stato mai la mia priorità, l’ho spesso vissuto con spensieratezza e con piacere. Diciamo che è stato un crescendo: solo quando sono arrivato in Serie B ho pensato potesse diventare un lavoro vero e proprio. Ho sempre studiato e mi piaceva farlo, poi è chiaro che, da professionista, le cose sono cambiate. Mi mancano comunque tre esami per portare a termine la laurea in giurisprudenza più la tesi e voglio farli“.