Ahi Lecce, che disastro: devi rialzarti

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Liverani
Fabio Liverani, allenatore U.S. Lecce

LECCE (di Carmen Tommasi) – Crisi di gioco, di identità, mancanza di carattere o come ha ben detto Fabio Liverani della giusta fame. Non si può fare bene o esprimersi al meglio solo con le grandi, partite in cui gli stimoli vengono da soli e in cui una squadra come il Lecce, con un solo obiettivo che è quello della salvezza, potrebbe aver voglia di “apparire” e di farsi “notare”. “Bisogna cercare di racimolare punti con tutte le squadre, grandi e piccole”: aveva dichiarato ad inizio campionato il tecnico romano. Nulla di più vero, ma la stagione dei salentini deve essere anche quella di confrontarsi al meglio e concretamente con le formazioni del proprio livello. Questo non perché l’Hellas Verona, nono  in classifica con 29 punti, sia una squadra che al momento punti alla salvezza, come poteva essere nel girone d’andata, ma perché si può anche perdere contro un team rivelazione della massima serie (quello allenato da Ivan Juric in questo caso), ma non con una prestazione incolore, molle e senza carattere. I giallorossi sono sì ancora fuori dalla zona retrocessione, ma ciò che preoccupa di più è l’atteggiamento mentale e l’involuzione del gioco.

TREND DA FILM “HORROR” – Un punto in sei gare: sesta sconfitta nelle 8 ultime uscite e nessuna vittoria al “Via del Mare” dall’inizio del campionato. Quarantadue gol subiti in 21 partite, la peggiore difesa della serie A, ben 8 le reti incassate nelle ultime tre gare in trasferta, e senza mai segnare all’attivo, con Brescia, Parma e Verona. Numeri impietosi che mandano all’aria la bella prestazione sfoderata nel weekend scorso con l’Inter di Antonio Conte tra le mura amiche: 1-1 finale che ha regalato un punticino in chiave salvezza, dopo ben quattro sconfitte consecutive. Liverani dichiara che i conti si faranno a maggio e che questo è il campionato del Lecce, nulla da ribattere, ma bisogna dare una sterzata alla squadra: se si continua così, poco conta che ora la classifica dice che si è quart’ultimi, a più uno dalle terz’ultime (Spal, Genoa e Brescia appaiate a 15 punti).

NUOVO E VECCHIO “ABITO” – Quello dei salentini non è solo un problema tattico: ieri il tecnico giallorosso, come nel match con i neroazzurri, è partito con un robusto 3-5-2, per la seconda volta in questa stagione, per poi passare a gara in corso al più collaudato 4-3-1-2, con cui il Lecce ha vinto due campionati di fila. Ciò che conta, però, come si dice spesso nel mondo del calcio, è l’atteggiamento e come si interpreta il modulo: il saper vincere i duelli, il pressare a dovere gli avversari, l’attaccare e difendere al momento giusto. Applicare il concetto di calcio di Fabio Liverani: vincere le partite, o ottenere i risulati, attraverso il gioco. Saper interpretare i vari momenti della gara: aspetto, questo, che sta mancando a capitan Mancosu e compagni nelle ultime partite stagionali.

E LA DEA “S-FORTUNA”? – Niente sembra andare per il verso giusto: nel pre-partita del “Bentegodi” si è fermato Jacopo Petriccione per un problema alla caviglia, giocatore che con l’Inter era stato il migliore in campo nel ruolo di play. A gara in corso primo cambio forzato: Gabriel non ce la fa ed è costretto ad uscire, poi fuori anche Lucioni per un problema allo stomaco e come se non bastasse, a fine gara ,si fa male anche Tachtsidis (il problema al ginocchio accusato dal greco non sembra essere di poco conto). Erano già fuori per infortunio anche Farias e Calderoni, non convocati e alle prese con i rispetti problemi fisici. È rimasto a casa anche l’ultimo arrivato, Riccardo Saponara, che inizierà a lavorare con i suoi nuovi compagni nella settimana che sta per iniziare. Troppi infortuni, tanti errori commessi nel calciomercato estivo e  più di qualche squalifica hanno condizionato il percorso dei salentini e ora con il Torino mancherà anche Dell’Orco che verrà fermato dal giudice sportivo.

MALEDETTE E BENEDETTE BIG – “Non riusciamo ancora a tenere quella cattiveria e quell’attenzione, probabilmente psicologica, che ti dà una squadra blasonata. Ma non si può pensare di fare punti solo contro i grandi club: bisogna giocare così anche contro le squadre del nostro livello. Il campionato del Lecce, a mio parere, era più o meno questo. Speravamo tutti in qualche punto in più, ma speravamo anche di rimanere in corsa alla terza di ritorno per poter continuare a vivere questo sogno”: così Liverani ieri nel post match. Bisogna ripartire proprio  da questi concetti espressi dal trainer romano per iniziare a dare una sterzata ad un campionato in cui bisogna cambiare necessariamente “rotta”. Negli ultimi giorni di mercato dovrebbe arrivare un difensore centrale ed un altro centrocampista, ma a questo punto dopo la cessione di La Mantia sarebbe anche il caso, forse, di cercare una punta in grado di garantire dei gol salvezza. Nel frattempo, bocche cucite in casa giallorossa da parte dei tesserati per scelta del club di Via Colonnello Costadura: massima concentrazione in vista dell’impegno casalingo con i granata di Walter Mazzarri, in programma domenica alle 18:00 al “Via del Mare”. Bisogna fare quadrato, ancora una volta, rimanere uniti e ritrovare la giusta verve: nulla è impossibile, niente è ancora assolutamente compromesso, bisogna solo ritornare a lottare e a giocare alla Liverani “maniera”. Avere fiducia in “don” Fabio nell’uomo dei “miracoli”, l’allenatore determinato del doppio salto di categoria.

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