Tessera del tifoso inutile, a Caserta l’ennesima conferma

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Tessera del tifo e maglia lecce
Tessera del tifoso

LECCE (di M.Cassone) – Il Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive (CASMS) ha ritenuto opportuno “consigliare” al Prefetto di Caserta di evitare la presenza dei tifosi del Lecce allo stadio “Pinto”, di tutti i tifosi del Lecce, anche dei possessori della famigerata tessera del tifoso. E perché? Per i disagi avvenuti fuori dallo stadio di Andria prima e durante la gara Fidelis Andria, tra tifosi locali e tifosi salentini rimasti fuori dallo stadio perché non avevano la tessera del tifoso. E così è stato il Prefetto di Caserta ha vietato la vendita dei tagliandi del settore ospiti a tutti i residenti della Regione Puglia. LEGGI QUI

La solita ingiustizia nei confronti di chi, ligio al dovere, ha deciso di aderire a questo strumento chiamato Tessera del tifoso, proprio per non avere limitazioni, proprio per poter seguire la propria squadra ovunque.

La domanda che sorge spontanea è una: “D’ora in poi, poiché il CAMS ha preso la decisione in base a quello che è accaduto ad Andria, lo farà sempre nei confronti dei tifosi del Lecce?”. Lo scopriremo vivendo.

Questa è l’ennesima sconfitta della “tessera”. Tra i suoi vantaggi presentati ai tifosi che decidevano di aderire, c’era questo punto:

“Esenta dalle specifiche restrizioni che potrebbero essere imposte per motivi di ordine pubblico per le partite sia in casa che in trasferta. Questo vale per tutte le partite giocate in Italia”.

E quindi in questo caso, l’ennesimo, rivela tutta la sua inutilità.

È un vero peccato che ai tifosi giallorossi (si preparavano come sempre a partire) venga vietato di assistere a una gara che potrebbe essere decisiva per il campionato in corso; peccato che nel 2016, un Prefetto preferisca vietare invece di gestire la presenza di un centinaio di persone.

A perderci, questa volta, non sono soltanto le persone perbene, quelle che per passione di uno sport, per l’amore di una maglia, investono soldi, tempo e denaro… e non meriterebbero certamente questi “falli da frustrazione”, ma ci perde anche lo Stato che può ritenere la sua “tessera” un oggetto da collezione, null’altro.

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