Liverani incontra la squadra della sua città: “Serve personalità, i tifosi la nostra spinta”

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Fabio Liverani, allenatore U.S. Lecce

LECCE (di Carmen Tommasi) Alla guida del suo Lecce contro la squadra della città in cui è nato e cresciuto, quella per cui tifava quando era ragazzino. Per Fabio Liverani quella di domani non sarà di certo una gara come tutte le altre: “Nasco in una città come Roma, tutti sanno la mia storia. Da ragazzo tifavo per la Roma, poi ho iniziato questo lavoro e ho finito la carriera -ha spiegato il tecnico giallorosso- da capitano della Lazio. L’emozione maggiore ci sarà con squadre come Lazio e Fiorentina, dove ho giocato, ho sofferto e ho dato tanto. Se in estate avessi firmato per i sei punti di ora in classifica? No, non firmo mai per niente (sorride, ndr): cerco il massimo e aspetto le risposte del campo. Non faccio tabelle prima di febbraio-marzo. Vedendo il calendario sapevo che era molto difficile, ma calcoli non ne ho mai fatti”.

IN CAMPO – Sui possibili undici iniziali l’ex Ternana, come sempre, non si sbilancia più di tanto: “In linea di principio chi ha fatto bene a Ferrara meriterebbe di essere confermato domani con la Roma, anche se devo tener conto delle tre gare in sette giorni e dei giocatori che hanno fatto maggiore minutaggio. Meccariello? C’è, ma non è arruolabile dal primo minuto. Abbiamo raccolto più punti fuori casa, ma credo che il nostro atteggiamento debba essere sempre lo stesso a prescindere dal fatto di giocare al Via del Mare o fuori casa. I nostri tifosi rappresentano una spinta in più. Il nostro stadio è sempre pieno. Anche fuori casa, come successo mercoledì sera, il loro apporto è notevole. Le difficoltà della gara di domani sono tante e alte. Dovremo essere bravi ad avere la personalità di giocare perché abbiamo le qualità per cercare di creare dei problemi al nostro avversario”.

OCCHIO ALLA ROMA – Quella contro la squadra capitolina sarà, infatti, una partita piena di ostacoli: La gara deve essere gestita rispettando l’avversario, è di caratura internazionale. Ci sono tante difficoltà. Scenderemo in campo con umiltà, soffriremo e difenderemo quando loro ci chiuderanno nella nostra metà campo, ma dobbiamo avere personalità per farli girare a vuoto e farli correre indietro. Dzeko, Kolarov, Fazio sono giocatori talmente esperti e bravi ad isolarsi. Non credo sia un momento difficile per loro, la sconfitta con l’Atalanta è arrivata contro una compagine che ha conquistato la Champions. I bergamaschi oggi sono una realtà consolidata. Io leggo le partite a modo mio. Se Zaniolo fa gol sullo 0-0, dopo aver dribblato il portiere, sarebbe cambiato tutto. Cosa penso della difesa a tre della Roma? Qualcosa cambia, ma dipende dalla partita e magari torneranno al 4-2-3-1. Hanno alternative, ma con certi giocatori è normale”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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