LECCE (di M.Cassone) – La vittoria del Lecce si potrebbe racchiudere in un attimo che tutti hanno potuto notare.
Ed è proprio in quell’attimo che è racchiusa la ricetta di Fabio Liverani, generale di ferro. Ecco perché abbiamo criticato la sconfitta di Cittadella e delle scelte che per noi non erano le più giuste, perché pensiamo che questa favola possa continuare, non vincendole tutte, assolutamente, ma conservando l’atteggiamento e la cattiveria che abbiamo rivisto contro il Verona.
Qual è l’attimo di cui parliamo?
La Mantia lascia tutti a terra e con irruenza porta in vantaggio il Lecce nella gara con il Verona. Subito dopo l’attaccante di Marino inizia la corsa verso i compagni della panchina, per festeggiare con loro, la gioia travolge tutti, è come una secchiata d’acqua nel bel mezzo di un deserto.
Tutti intenti a festeggiare, tranne lui, già proiettato a dopo, con la testa sulle spalle, tranne lui, mister Fabio Liverani.
Prende per il braccio La Mantia sottraendolo ai festeggiamenti e inizia a dirgli cose, a dargli direttive, a fare gesti, a spiegargli che deve cercare con più insistenza quei movimenti e La Mantia lo guarda in modo attento.
Poi ricomincia la gara… e in quell’attimo è scritto il destino del Lecce di Liverani. In quell’attimo c’è una verità che vogliamo ribadire: Cittadella lasciamola alle spalle, è stata solo una tappa di crescita (per tutti) sul lungo cammino di un campionato in cui bisognava raggiungere una dignitosa salvezza e invece si continua a toccare il cielo con un dito scomodando i sogni più belli.
Liverani e il Lecce, come in tutte le storie d’amore più belle, crescono insieme e presi per mano camminano in direzione futuro: quel che sarà lo vedremo.