LECCE (di Carmen Tommasi) – Un derby è sempre un derby e quello dello “Stadio degli Ulivi” tra Andria e Lecce è stato tale sin dai primissimi minuti in un terreno di gioco tutt’altro che in buone condizioni. Partita combattuta e viva dal fischio d’inizio, ma con nessuna delle due squadre in grado di impensierire seriamente Poluzzi e Perucchini. Si va a riposo sullo 0-0. Poco cambia nella ripresa, ma con i padroni di casa pericolosi in più di una circostanza e con il portierone giallorosso sempre attento. Al 93’ termina a reti inviolate con i salentini che vanno a 31 punti e i biancoazzurri a 24. Domenica prossima arriva la tenace Juve Stabia al “Via del Mare” e la formazione di Piero Braglia, se vuole fare risultato, deve necessariamente ritornare quella di qualche settimana fa.
Le pagelle:
Filippo Perucchini: SANTO SUBITO. Respinge corto ad inizio match e fa tremare i suoi, poi esce in anticipo sul finire del primo tempo ed evita il peggio con Cianci e Grandolfo pronti a ribadire in rete. Respinge su Ferrero nella ripresa e poi solo importante controllo. Questo punto è quasi tutto suo. VOTO 7.5.
Gianluca Freddi: INDEMONIATO. Tiene bene la posizione e lotta con tutto e tutti. Ci teneva a fare bene e il più delle volte ci riesce, ma in alcune occasioni va in visibile difficoltà. VOTO 5.5.
Francesco Cosenza: NULLA DA OBIETTARE. Dinamismo e fisico, ma dopo un discreto primo tempo va più volte in affanno nella ripresa. VOTO 6.
Giuseppe Abruzzese: ARCIGNO. Ex senza paura. Stoppa tutto e tutti. Volenteroso e concentrato nella sua Andria, città natale dell’ex capitano del Crotone. VOTO 6.5.
Franco Lepore: STANCHINO. Qualche controllo di troppo sbagliato, anche a causa del campo in non perfette condizioni. Meno reattivo del solito e insolitamente in difficoltà, vede poco la palla e non offre il consueto contributo di qualità e quantità. VOTO 5.
Stefano Salvi: TRASCINATORE Grinta, cuore, polmoni, ma anche cervello: per questo è un idolo dei tifosi del Lecce. L’ex Sorrento cala e sembra sempre più nervoso nella ripresa, ma può anche starci. VOTO 6.
Romeo Papini: SPINA DEL FIANCO. Il collante del gioco, l’ex Carpi è il solito recupera-palloni. Nella ripresa, ne sradica alcuni che fanno respirare la manovra e prova anche a sbloccare il match con un tiro che spedisce però troppo alto. VOTO 6.
Matteo Legittimo: VOLITIVO. Spinta costante a sinistra. L’apporto è sempre e comunque positivo, anche quando “scala” per difendere. Deve migliorare, però, nei cross e lo sa. VOTO 6.
Juan Surraco: DISTRATTO. Poca presenza in mezzo al campo. Leggerino, molle e sovrastato, ma è pur vero che ogni palla che gli arriva è il preludio a qualcosa di significativo, in quella che è stata una delle sue partite stagionali più negative. Esce al 71’ st. VOTO 5.
Davide Moscardelli: IMBALLATO. Duella e non poco con Stendardo ed è l’avversario ad avere quasi sempre la meglio. Tanto lavoro sporco per i suoi, ma davvero poca spigolosità in avanti. VOTO 5.
Dàvis Curiale: BYPASSATO. Marcato facilmente, poco servito e poco mobile. Al 61’ st lascia spazio al compagno di reparto Diop. VOTO 5.
Abou Diop (dal 61’ st): TRASPARENTE. Entra per dare vivacità al reparto avanzato, ma sembra essere con la testa pericolosamente altrove. VOTO 4.5.
Balint Vecsei (dal 71’ st) POCO ROBA. Ce la mette tutta, corre tanto ma a vuoto. VOTO 5.
Andrea Beduschi (s.v. dal 76’ st).
Allenatore Piero Braglia: LECCE, NON BELLO E NEMMEMO TOSTO. Con il 3-4-1-2 iniziale il Lecce corre per la conquista dell’obiettivo, prova a non montarsi la testa e torna a casa con un solo punto. Prova di maturità non superata, ma l’impegno non è mancato. La squadra, però, sembra fare dei passi indietro a livello di gioco di gara in gara. VOTO 5.