LECCE (di Carmen Tommasi) – Cinico, determinato, concreto, brillante, cattivo quanto basta, pazzarello, a volte ingenuo e leggermente timido in alcune occasioni, ma sempre sul pezzo: semplicemente maturo, ecco il Lecce di Fabio Liverani neo promosso in serie B. Una squadra equilibrata, come il tecnico stesso l’ha definita, un gruppo che “non va sulle montagne russe” e che mantiene i piedi sempre ben saldi per terra. Perché per giocarsi un campionato cadetto al meglio bisogna essere attenti in tutto, ai minimi dettagli, non sbilanciarsi più di tanto nemmeno a livello mentale altrimenti si rischia di farsi male in classifica ed anche con l’avversario di turno.
Non è il caso, almeno al momento, della squadra giallorossa, che sembra non aver paura di nessuno, rispetto per tutti, ma mai paura. Anche se l’avversario di turno si chiama Verona e la partita si gioca in uno stadio storico come quello del “Bentegodi” contro la capolista del campionato cadetto. Vittoria è stata e addirittura la squadra di Fabio Grosso è stata superata come migliore piazzamento gol, perché dopo le due reti “fatte” a Silvestri i giallorossi con 13 centri sono, al momento, il miglior attacco della cadetteria.
Occhio, però, a non illudersi e lo sa bene il mister romano che tiene sempre in guardia i suoi, soprattutto i più giovani, sugli ostacoli di ogni partita. La classifica ora è bella da vedere e da assaporare, ma rimane pur sempre provvisoria in un campionato lungo, tosto e con delle squadre sempre più agguerrite e pronte a dare battaglia.
C’è ancora tanto da migliorare, dal punto di vista tattico e di atteggiamento, in una squadra quasi tutta rinnovata che a Verona si è presentata con i soli Mancosu e Tabanelli titolari reduci della scorsa stagione. L’inizio di campionato è stato bello e piacevolmente inaspettato, col botto, nonostante qualche punticino perso per strada ma ci sta. Avanti Lecce, benvenuto in serie B e non far svegliare chi ti ama da questo magnifico sogno…