LECCE (di M.Cassone) – È sempre il campo che emette i suoi verdetti, è sempre il rettangolo verde che non lascia spazio a interpretazioni, e ci mette di fronte alla realtà, sbattendocela, come uno schiaffo, in faccia. Ed è proprio quel campo che ci dice che il Lecce è in crisi di gioco e di risultati. Abbiamo sempre pensato e scritto, tenendo a bada gli entusiasmi e senza esaltazione per la vetta della classifica, che la squadra di Liverani non è la più forte del girone ma era sulla buona strada per vincere il girone; avevamo messo in preventivo un calo, mai pensato, però, di assistere a un calo così vistoso e preoccupante a poche giornate dalla fine.
Quello che abbiamo sempre esaltato e riconosciuto è il lavoro di Liverani perché, dal primo giorno, si è dimostrato saggio e le sue scelte, a volte incomprensibili, continuavano a portare punti su punti, ed è proprio per questo motivo è a lui che volgiamo lo sguardo, perché lui, e soltanto lui, può tendere un braccio e risollevare dall’orlo del baratro i suoi ragazzi e deve farlo con scelte semplici e con le parole giuste.
I giallorossi sembrano bloccati mentalmente, per questo abbiamo scritto della paura di vincere, fisicamente stanno bene, almeno questo è quello che si percepisce vedendoli correre, seppur confusamente e senza idee, per cento minuti a gara.
La paura di perdere sta franando sulla necessità di vincere in una stagione in cui non si può sbagliare, è il “vizio” più vecchio del mondo, non credere più nelle proprie possibilità; abbassare la testa in cerca di un briciolo di fortuna è quello che si prova a fare quando le difficoltà sembrano insormontabili.
A cinque gare dal termine è inutile voler cercare colpevoli; l’unica cosa intelligente da fare è capire quali possono essere le soluzioni perché il Lecce è ancora in vetta e non può perderla, deve conservarla, deve lottare per non gettare alle ortiche l’ennesima stagione; una mancata vittoria del girone rappresenterebbe un suicidio sportivo.
Nel corso della stagione Catania e Trapani, che inseguono i giallorossi, hanno avuto il loro momento di stallo ma l’hanno superato con carattere e ora credono di poter continuare la loro rimonta e lo dichiarano cercando di mettere tensione alle avversarie.
Ecco da dove devono ripartire i giallorossi, dall’amor proprio per ritrovarsi compatti capendo che sono sempre la squadra che comanda questo campionato da tanti mesi.
Non abbiamo mai voluto mettere il naso nelle scelte di Liverani ma a questo punto il tecnico deve usare le armi migliori sempre, con raziocinio, perché c’è poco tempo per le filosofie e bisogna continuare a tessere la tela per non sprofondare in una pericolosa “sindrome di Penelope”.
Ora si deve andare avanti, tutti insieme, dopo il 6 maggio ci sarà il tempo per analizzare tutto; la serie B è dietro l’angolo, nessuno deve mollare.
Il nostro pensiero è quello di sempre: questa squadra non è la più forte del girone ma può vincere il campionato… ora deve solo scrollarsi via questa maledetta paura di perdere.