LECCE (di Carmen Tommasi) – Con il campionato di serie C ancora in “meritata” sosta e con le squadre che stanno ricaricando le batterie, e pensando a rinforzarsi, cade a pannello Lecce-Matera. Gara valida per il passaggio degli ottavi di Coppa Italia serie C: incontro inizialmente in programma mercoledì 6 dicembre, ma posticipato a domenica 14 gennaio alle ore 15.00. Appuntamento al Via del Mare ad una settimana dalla ripresa del campionato e dall’atteso big match Lecce-Catania. Una gara che potrà servire alla squadra di Fabio Liverani come riscaldamento e allenamento per quella contro i siciliani, anche se come ci tiene a precisare il tecnico giallorosso: “Non mi piace perdere nemmeno a biliardino, figuriamoci in una gara ufficiale”.
SPAZIO A … – Una partita, poi, in cui ci sarà sicuramente spazio ad un ampio turnover per entrambe le squadre e alle cosiddette seconde linee, ma anche per chi gioca titolare in campionato ed è in procinto di recuperare da un infortunio. Un Lecce che sicuramente non cambierà pelle e nemmeno veste tattica davanti al pubblico amico e che punterà a fare la sua partita a cospetto di un Matera, quinto in campionato con 31 punti -con meno due di penalizzazione- voglioso di fare lo scherzetto alla capolista e di cercare un appiglio per riprendere il 2018 nel migliore dei modi.
IL MODULO – I lucani del vulcanico e tosto Gaetano Auteri giocano con il collaudato 3-4-3, marchio di fabbrica del tecnico materano: una squadra sicuramente a trazione anteriore anche se i gol siglati in campionato sono solo 24 e 20 quelli subiti in 20 gare giocate. I bianco-azzurri giocano un buon calcio e con degli elementi importanti per la categoria: il brasiliano, ormai 36enne, ex Lecce Angelo, il talentuoso Giuseppe Maimone, sempre ex di turno, Giovinco e Salandria; senza dimenticare gli esperti difensori Stendardo e Scognamiglio, e Strambelli che voci di mercato vogliono in giallorosso. Chi vince passerà ai quarti e se da una parte c’è chi pensa che la competizione possa distogliere le squadre dal campionato, dall’altra c’è chi crede fermamente che nel calcio ciò che conta è vincere sempre.