I campionati si vincono collezionando punti, non ottime prestazioni

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Riccardi

LECCE (di M.Cassone) – La polvere della clessidra del tempo nel mondo del calcio scende più velocemente e non c’è mai tempo per “piangere sul latte versato” e sarebbe comunque inutile farlo. Il Lecce di Liverani, che ha dimostrato di saper giocare al calcio nei turni precedenti, incappa in una giornata storta ad Andria, si fa incartare dagli avversari e rischia di perdere una gara che sembrava ormai indirizzata verso il nefasto esito ma riesce a riacciuffarla nei minuti di recupero, e muove comunque una classifica che a questo punto della stagione è rassicurante. I giallorossi (che comunque non hanno ancora riposato) comandano con 27 punti (media 2,25) a 5 punti da Monopoli e Catania.

La formazione scesa in campo ad Andria
La formazione scesa in campo ad Andria

Il Lecce gioca un primo tempo onesto e potrebbe passare in vantaggio in diverse occasioni ma non ci riesce, subisce poco però, e rimanda la pratica al secondo tempo ed è lì che accade l’imponderabile. La Fidelis di Loseto ritorna in campo col coltello tra i denti, passa in vantaggio, imbriglia i giallorossi a centrocampo, continua ad attaccare e cerca il raddoppio con tiri dalla distanza e difende sistematicamente bene; è ben messa in campo. Il Lecce non riesce a reagire, ci prova, a volte confusamente, ma sempre col cuore in mano, con grinta, con passione e non molla mai e trova il pareggio nel secondo minuto di recupero con un colpo di testa del giovane “Riccardi cuor di leone” che si riscatta dall’errore commesso nell’occasione del vantaggio di Lattanzio e mette un punto esclamativo sulla sua prestazione; lui è uno delle sorprese più belle della rosa dei salentini.

Un punto, un pareggio, una reazione, la forza di non mollare mai, la voglia di provarci, sono tutti elementi positivi di un sabato sera che è nato avendo fede del concetto che “il calcio non è una scienza esatta”.

Il colpo di testa vincente di Riccardi
Il colpo di testa vincente di Riccardi

Potremmo stare qui a dire, pensare e criticare le scelte del mister, l’atteggiamento in campo, il gol preso, gli attaccanti che non segnano da tre turni, potremmo travestirci da allenatori evidenziando che con quella rosa lì non si possono lasciare fuori Costa Ferreira, Pacilli e Tsonev in un centrocampo che è stato poco brillante rispetto alle altre gare, potremmo dire che forse si erano trovati gli equilibri giusti ed i cambi di ieri hanno destabilizzato un po’ la manovra di gioco e hanno confuso le idee ma dovremmo tener conto che martedì si gioca già e poi si ritorna in campo ancora sabato, e che un turnover è obbligatorio se non si vuole rischiare di ritrovarsi con la spia rossa del carburante accesa.

Coscienti di non aver giocato bene, anzi di aver giocato per lunghi tratti male, ma di aver portato a casa un punto basilare per il prosieguo e consapevoli che i campionati si vincono collezionando punti, non ottime prestazioni, bisogna calarsi immediatamente nel prossimo impegno e affrontare la Casertana come se fosse la finale per approdare in B.

Liverani
Liverani

Non si può tornare indietro, bisogna sempre guardare avanti, è inutile abbattersi, scoraggiarsi, lamentarsi, e proporre soluzioni a posteriori dopo aver commesso degli errori che non si possono annullare, inutile tormentarsi sui due punti lasciati al “Degli Ulivi”, bisogna tenersi stretto il punto conquistato e capire che non si possono vincere tutte, fare tesoro delle esperienze vissute e costruire concetti di gioco più solidi per il futuro. E non c’è tempo, perché oggi è già futuro… quindi Andria è già alle spalle.

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