La formazione del Lecce titolare non è stata ancora schierata. La sconfitta di Pordenone non fa male

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Rizzo

LECCE (di M.Cassone)  – Quanti di noi hanno visto in diretta o dal vivo e tutti i 90 minuti di Pordenone – Lecce? Veramente pochi. Abbiamo avuto la possibilità di vedere le azioni salienti soltanto il giorno dopo grazie a UdineseTV, ma dalle occasioni salienti possiamo soltanto cercare di capire eventuali errori commessi, come ad esempio quello sul gol del definitivo sorpasso di Parodi che assomiglia tanto ai gol incassati su calcio da fermo lo scorso anno, ma non possiamo assolutamente emettere nessun giudizio.

Armellino
Armellino

È calcio d’agosto, questi sono test che servono al mister per schiarirsi le idee sulla formazione titolare, che al momento non abbiamo ancora visto. Il perché è presto detto, secondo il modesto parere di chi scrive, nella formazione tipo, Arrigoni sarà sostituito da Armellino e in avanti il tridente, un falso tridente che cambierà a seconda delle situazioni, sarà schierato con Di Piazza e Caturano che quasi certamente giocheranno spesso insieme più vicini di quanto si possa pensare, e con Torromino e Pacilli pronti ad alternarsi offrendo valide mosse e contromosse al tecnico di San Cesario di Lecce. Il centrocampo sarà composto da Costa Ferreira, Armellino e Mancosu e la linea difensiva titolare da Ciancio a destra, Cosenza e Marino centrali e Di Matteo a sinistra.

Dalla gara di Pordenone bisogna saper cogliere gli aspetti positivi di un Lecce rimaneggiato che giocava contro una squadra costruita per vincere. Le assenze di Costa Ferreira, Pacilli e del neo arrivato Armellino penso che possano essere considerate, senza paura di smentita, molto importanti. Il Lecce ha perso perché fisicamente è calato drasticamente ma sapevamo anche questo, Rizzo in conferenza stampa aveva parlato di una preparazione fisica che avrebbe potuto incidere sul risultato finale e sulla prestazione, così è stato, il Lecce alla lunga è rimasto senza fiato e in ginocchio, se in quel momento in panchina, almeno in panchina, ci fossero stati gli assenti, sicuramente il Pordenone 3 gol non gli avrebbe segnati, ma siccome con “i se e con i ma” non si scrive la storia, aspettiamo di vedere questa squadra al completo per capire di che pasta è fatta. Si lavora per arrivare al meglio al 26 agosto, perché dopo 5 anni di inferno è il campionato che conta. Uscire dalla Tim Cup al terzo turno oppure agli ottavi non cambia nulla.

Di Piazza
Di Piazza

Ritorniamo agli aspetti positivi: questa è una squadra che in fase offensiva è devastante, Di Piazza è già in forma campionato e in velocità non c’è treno che riesca a stargli accanto o impattarlo, se viene servito bene, la rete della porta può solo attendere pochi secondi prima di essere gonfiata; Perucchini è una sicurezza, seppur abbia subito tre gol è un portiere che garantirà alla sua squadra minimo 10 punti in più; Di Matteo si è già integrato, Marino e Cosenza sono una coppia ben assortita, anche se bisogna regolare dei meccanismi che evitino di subire gol da calci da fermo con la facilità dello scorso anno; Torromino è sempre una spina del fianco degli avversari e Mancosu sta tornando pian piano ai suoi livelli.

Ciò detto cerchiamo di capire questo modulo: si parla con naturalezza di numeri, vero è che in Italia gli allenatori siamo circa 50 milioni, ma bisognerebbe essere un po’ più coerenti. Dopo la gara vinta contro la Pro Vercelli, il comportamento camaleontico di Rizzo che era passato dal 4-3-3 al 3-5-2, affermando poi in conferenza che l’avrebbe rifatto, era stato giudicato geniale da tutti, ieri dopo la sconfitta abbiamo letto, sui social, di tutto e di più. No, cari signori, così non va bene. È vero che è difficile chiedere pazienza dopo 5 anni, tre con la società dei Tesoro e due con questa dei leccesi, ma senza la giusta pazienza non si va da nessuna parte.

A differenza dello scorso anno, nonostante l’assurda regola “over-under” la rosa del Lecce è assortita meglio e potrà sicuramente essere protagonista del prossimo campionato di serie C. Non facciamo l’errore di essere precipitosi nei giudizi anche se è consolante l’altalenante modo di pensare, basterà poco per accendere la miccia dell’entusiasmo, basterà una vittoria… l’appuntamento è per il 26 agosto, godiamoci questi ultimi giorni prima del campionato. Riposiamoci un po’ e lasciamo lavorare Rizzo. Senza scordare mai che la certezza della vittoria finale non si riesce ad avere nemmeno alla playstation.

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