LECCE (di M.Cassone) – Caos intorno all’U.S.Lecce: disordine, trambusto e confusione. Sta accadendo tutto quello che non doveva accadere a un mese dall’esordio nei playoff. I giallorossi perdono malamente, con il Messina, una gara che non serviva a nulla, e d’un tratto in Via Col. Costadura si accorgono che forse Padalino non è l’uomo giusto per portare il Lecce in serie B. E questo ci lascia perplessi.
Tutti i dirigenti presenti al Via del Mare, al termine della gara, dopo aver festeggiato Lucarelli, Conticchio e Vanigli, rimangono a parlare, di cosa? A 360 gradi della situazione Lecce e, da quello che è trapelato, non tutti sono d’accordo sull’allontanamento di Padalino, che ufficialmente è ancora l’allenatore del Lecce, anche se diventerebbe l’ennesimo suicidio trattenerlo dopo quello che è accaduto ieri sera sui social che intorno alle indiscrezioni trapelate dal quartier generale giallorosso hanno sommariamente giustiziato sportivamente il tecnico.
Dopo la gara, Mauro Meluso, direttore sportivo, arrivato per ridisegnare il Lecce e tracciare un solco dove inserire la “continuità”, si è finalmente accorto che la sua squadra gioca male? Ed è questo l’errore più grave. Ieri è stato il Lecce di sempre, la squadra dei 72 punti, quella che non ha entusiasmato ma è stata prima in classifica per tanto tempo prima del suicidio di Francavilla e della vergognosa prova offerta a Foggia. Perché non mandare via Padalino dopo Francavilla? E dopo Foggia? La domanda che ci poniamo è una sola: “Veramente questa società pensava che la contestazione nei confronti del tecnico foggiano sarebbe finita e dopo ieri ha realizzato il contrario?”.
Vogliamo tornare indietro di un po’ di tempo, alla gara di Caserta, perché non esonerarlo dopo quella indecente prova?
Ritenevamo sacrosanta la decisione della società di andare avanti con il suo allenatore, perché ci sembrava una prova di maturità voler continuare sulle proprie idee ma dopo quello che vediamo in queste ore dobbiamo pensare che non sono per nulla chiare. Ovviamente non discutiamo l’eventuale esonero, che a questo punto rimane l’unica via praticabile, ma sarebbe dovuto arrivare in modo secco e deciso, senza “una notte che porta consiglio” ma con un comunicato stampa immediato, senza edulcorare tutto con una forma di buonismo, lo stesso che aveva portato ad affermare il direttore sportivo che la precedente gara del Lecce, pareggiata a Matera, con una prova incolore, grazie a un super Perucchini, fosse uno spot per la Lega Pro.
Padalino a Lecce non si è fatto stimare e nemmeno amare, da quasi nessuno, e trovare quel “quasi” diventa l’impresa più ardua; è stato un integralista non solo nel modulo, il suo 4-3-3 che non ha simili, ma anche con la stampa e con i tifosi chiudendo le porte degli allenamenti e creando una tensione che a Lecce non si era mai respirata… l’unico merito vero che ha avuto, oltre al secondo posto, è stato quello di compattare l’ambiente: tutti uniti contro di lui.
Si parla di un ritorno di Roberto Rizzo, salentino doc, ma ancora non c’è nulla di ufficiale, sono ore frenetiche fatte passare per ore notturne di riflessione, c’è chi vorrebbe puntare ad altro, c’è chi vorrebbe trattenere Padalino che ormai sembra lontano anni luce dalla città barocca.
Si parla e si discute nel quartier generale leccese, si cerca di arrivare al dunque. Oggi la squadra riposa e riprenderà gli allenamenti domani. E forse, ad aprire le porte del Via del Mare, potrebbe esserci un allenatore nuovo che avrebbe il compito di ridare entusiasmo a un ambiente innamorato della propria maglia ma svilito da tutto quello che abbiamo scritto sopra. Anche il silenzio (stampa) potrebbe lasciare il posto ai sorrisi.