LECCE (di M.Cassone) – Un Lecce impalpabile che sparisce di fronte alle difficoltà. Un Lecce senza carattere che sembrava festeggiasse la pasquetta. Una squadra rinunciataria. Un Lecce che forse avrebbe fatto festa di fronte ad un pareggio a Foggia. Sensazioni.
Tutti si aspettavano una lotta tra due squadre forti divise da un solo punto in classifica. È stato un martirio, invece, con i rossoneri che hanno “calcisticamente decapitato” i giallorossi e hanno saccheggiato la speranza di centinaia di tifosi che fanno seri sacrifici per seguire la squadra, senza dimenticare chi, per un ideale, non ha la tessera del tifoso e soffre lontano dai campi… se potessero giocare loro, tutti insieme, sicuramente vedremmo grinta e sudore. Messi da parte i sentimenti torniamo al campo.
Errare è umano, perseverare è diabolico. Fare sempre gli stessi errori significa non lavorare per migliorarsi. I gol che subisce il Lecce, a prescindere dall’avversario, sono sempre uguali: tiri da lontano, oppure imbucate in velocità dove la difesa appare sempre inadeguata oppure calci da fermo. Quello visto a Foggia è un copione vecchio, già visto.
Ciò detto, a prescindere che il Foggia si è dimostrato nettamente superiore, basta pensare al loro centrocampo con Vacca e Deli mentre il Lecce ha opposto Fiordilino e Tsonev (giovani dalle grandi speranze ma ancora acerbi per una gara in cui bisognava lottare), è una sconfitta che fa male per come è maturata ed apre un solco importante tra la prima e la seconda in classifica e incrina definitivamente i rapporti tra Pasquale Padalino e la tifoseria salentina.
Se da un lato bisogna dire che 61 punti sono un buon bottino dopo 30 giornate, dall’altro bisogna evidenziare come questo Lecce manchi sempre negli appuntamenti importanti, sparendo completamente.
Ovvio che nulla è perduto, ci sono 8 gare: 5 al “Via del Mare” con Fondi, Juve Stabia, Taranto, Messina, Fidelis Andria, e 3 fuori casa con Cosenza, Matera, Paganese. Seppur la promozione diretta sembra molto più lontana ci sarà sempre da pensare ai Playoff, non si può rischiare di rovinare tutto.
Una cosa è certa i tifosi hanno completamente sfiduciato Pasquale Padalino chiedendo alla società il suo allontanamento… e difficilmente torneranno indietro.
La palla passa alla società di Via Col. Costadura che dovrà dare le risposte che il suo allenatore non è riuscito a dare nel post partita. Sarebbero bastate delle scuse precise e sincere, perché non c’era nulla da spiegare ma bisognava solamente ammettere le proprie colpe e ripartire per affrontare le prossime 8 gare.
Il clima è rovente, la delusione è tanta ma bisogna usare la testa per non rischiare di gettare alle ortiche l’ennesima stagione.