FRANCAVILLA FONTANA (di Carmen Tommasi) – L’atteso e sentito derby tra Virtus Francavilla e Lecce, disturbato dal vento, termina 2-1 dopo una bella e pimpante gara giocata con grinta ed entusiasmo da ambo le squadre. I primi 45’ si chiudono sull’1-1. Il bel destro secco dai venti metri di Prezioso, al 40’, sorprende Pippo Perucchini e regala il vantaggio agli azzurri proprio nel miglior momento dei giallorossi. Poi, al 42’, arriva il pareggio grazie a capitan Checco Lepore. Il raddoppio è dell’ex Peppe Abbruzzese al 70’ e poi per i “cugini” la gara è tutta in discesa. Viene espulso Alessandro a dieci minuti dalla fine (rosso diretto anche per il neo entrato Torromino all’88’ che dà un calcio a Prezioso), ma poco cambia: vince la Virtus, dopo 5’ di recupero, ed i salentini tornano a casa a mani vuote.
Le pagelle:
FILIPPO PERUCCHINI: ALTI E BASSI. Para facile su Alessandro ad inizio match, ma viene sorpreso sulla rete di Prezioso. Vola alla grande su Galden e toglie la palla dall’incrocio. Si fa beffare, però, per il 2-1 dall’ex Abruzzese, ma poco dopo fa il miracolo su Nzola e poi si supera ancora su Prezioso, ma oggi l’ex Varese non si guadagna la “pagnotta”. VOTO 5.5.
SIMONE CIANCIO: SPARAGNINO. Non ha sempre il passo giusto e non ha la gamba delle serate migliori, ma almeno prova a rimanere lucido fino al fischio finale. VOTO 5.5.
FRANCESCO COSENZA: UNTIGLIOSO. Onesta prova al centro della difesa. Certo, gli avversari non gli creano grossi problemi, ma Ciccio c’è anche quando deve fare l’attaccante “aggiunto”. Unica pecca: appare leggermente nervosetto. VOTO 6.
ANTONIO GIOSA: TUTTOFARE. Chiude tutto, di testa e di piede. Preciso, concentrato, pulito. Buona partita, nonostante un inizio in cui fa fatica a prendere le misure al temuto Nzola. VOTO 6.5.
GIUSEPPE AGOSTINONE: INSOMMA. Il fedelissimo di mister Padalino fa la sua partita, ma senza strafare. Decisamente meglio in fase di spinta che in quella difensiva, in cui commette anche qualche errorino. VOTO 5.5.
COSTA FERREIRA: STILOSO. Giocatore ultra moderno, che oltre ad essere fortissimo nel gioco aereo, ha anche ottime doti tecniche e lo ha fatto vedere anche oggi, seppure a tratti. Cala, e non poco, nella ripresa. VOTO 6.
ANDREA ARRIGONI: PROF. IN SOFFERENZA. La regia nel primo tempo si vede ed anche bene. Lecce piatto e con poche idee in verticale nella ripresa. Il suo rendimento viene meno con il passare dei minuti. VOTO 5.
MARCO MANCOSU: BATTAGLIERO. Lavoro oscuro, ma prezioso. Cresce col passare dei minuti e nella ripresa è abilissimo nel gestire palloni complicati. Poi, al 64’, deve lasciare il terreno da gioco per infortunio. VOTO 6.
ABDOU DOUMBIA: IN GABBIA. Viene chiuso a dovere dagli avversari o meglio ingabbiato per tutto, o quasi, il corso del match. Purtroppo, oggi, l’esterno franco-maliano non riesce a saltare l’uomo e a fare la differenza. VOTO 5.5.
SALVATORE CATURANO: OSSERVATO SPECIALE. Uno dei meno in evidenza. Davanti si trova un reparto arretrato ispirato e non lotta alla pari, ma il capocannoniere del girone C non si arrende e quando riesce a liberarsi dalla marcatura degli azzurri prova sempre a fare qualcosa di buono. VOTO 5.
FRANCO LEPORE: ISPIRATO. Colpisce la traversa con un gran tiro dalla lunga distanza: corre e si sacrifica anche per qualche suo compagno non proprio in stato di grazia. L’1-1 lo segna proprio lui sugli sviluppi di un calcio da fermo ed è il 3500 gol nella storia del club giallorosso. Troppi errori, però, nella seconda fase di gioco. VOTO 6.5.
RODOSLAV TSONEV (dal 64’ st): BENINO. Entra per sostituire l’infortunato Mancosu e prova a fare il suo, in alcuni casi ci riesce ed in altri no. VOTO 5.
MICHELE MARCONI (dal 78’ st) s.v.
GIUSEPPE TORROMINO (dal 78’ st): NERVOSO. Entra e costringe subito Alessandro al fallo che costa al brindisino il secondo cartellino giallo. Ma, poi, viene espulso con un rosso diretto per un calcione rifilato a Prezioso. VOTO 4.5.
Allenatore PASQUALE PADALINO: LA SCONFITTA CHE NON TI ASPETTI. Sceglie, come sempre, il 4-3-3 e non cerca di “confondere” le idee al collega Antonio Calabro. Una gar,a condizionata dal vento e dal sintetico del “Giovanni Paolo II”, in cui sul finale si gioca con il 4-2-4. Un duro k.o. che il Lecce dovrà digerire prima possibile. VOTO 5.5.