LECCE (di Carmen Tommasi) – “Questa settimana abbiamo deciso di parlare noi, ma solo per lasciare la squadra tranquilla. Non vogliamo abbassare l’attenzione per un incidente di percorso, ovvero la sconfitta in casa della Casertana. Ci siamo e ci saremo tutti sino alla fine. Abbiamo parlato alla squadra alla ripresa della preparazione per evitare il pericolo di un qualunque malumore e per ribadire alcune certezze. Quello che ci siamo detti rimane in parte tra noi, ma quello che posso dire e che ci crediamo fortemente nell’obiettivo”: queste le parole del direttore sportivo del Lecce Mauro Meluso. L’ex Cosenza questa mattina si è presentato in sala stampa, dopo che lo avevano già fatto nei giorni scorsi il presidente onorario Saverio Sticchi Damiani e l’a.d. Alessandro Adamo, in una settimana “particolare” per capitan Franco Lepore e soci, ovvero dopo il brutto k.o. con la Casertana e a due giorni dalla delicata gara casalinga di sabato con il Siracusa.
Direttore, come ha visto la squadra nella gara di sabato scorso allo stadio “Alberto Pinto”?
“Il presidente Sticchi Damiani proprio l’altro ieri ha dato dieci a tutti i nostri calciatori. Questo è il segno evidente della stima di tutti noi nei confronti del gruppo. Mi preoccuperei se ci fosse svogliatezza, apatia, ma questa è una squadra viva e nelle condizioni di dire la sua sino alla fine. Poi è poco serio dire che vinceremo noi, ma ci proveremo sino alla fine. Stiamo pensando ad arrivare bene agli scontri diretti, quando si deciderà il campionato, senza ovviamente dimenticare di pensare ora al Siracusa. Ma la sconfitta del Matera ci consente di restare tutti lì, non c’è stato nessuno in questo momento capace di fare lo strappo alla classifica”.
Non le è sembrato di vedere, in alcune circostanze e non solo nell’ultimo match, poca grinta e cattiveria tra i calciatori?
“Capita di non riuscire a mettere un pallone in porta neanche con le mani, quando c’è la giornata storta. Mangio pane e pallone da quando ero bambino, queste cose sono sempre accadute. Anche perdendo a Caserta, invece, abbiamo combattuto, creato, lottato. E poi questa squadra ha fatto, non dimentichiamocelo, prestazioni di altissimo livello. A Caserta, se proprio devo analizzare la sconfitta, ci è mancato qualcosa, ma questo è ovvio. In questa categoria non esiste la perfezione: a volte, devi agire con la grinta e con la forza. Ci sono tante componenti che prevalgono anche sulla tecnica, che ti fanno andare male o bene una gara”.
Qual è la sua idea sul girone C di Lega Pro?
“Ci sono tante squadre che ci daranno filo da torcere da qui alla fine del campionato. Non esiste una partita facile in questo girone. A mio parere, Cosenza e Francavilla sono delle variabili importanti, perché si trovano sono dopo il gruppo che guida la classifica e faranno bene come stanno facendo sino ad ora. Combatteranno tutti, così come lo faranno coloro che si trovano in fondo alla graduatoria. In tutti i campi ci saranno insidie e pericoli, ma per tutti e non solo per noi. Anche il Siracusa, ad esempio, è una squadra difficile da affrontare”.
Come ha visto i quattro nuovi arrivati?
“Sono molto soddisfatto del mercato. I nuovi arrivi ci hanno consentito di completarci, da una parte, ma anche di risolvere qualche criticità in alcune zone del campo. Si stanno tutti integrando nel migliore dei modi. Due di loro hanno giocato subito (Perucchini e Agostinone, ndr) e due sono stati inseriti a gara in corso (Costa Ferreira e Marconi, ndr). Discorso più semplice, invece, per Perucchini: si è trattato di un ritorno, perché lui conosceva già molto bene l’ambiente. In più, c’è una gestione interna e quotidiana, che è peculiare per il mister e che è più importante che avere un attaccante da 20 reti. Nel senso che bisogna prendersi cura del gruppo tutti i giorni e il calciomercato è solo un aspetto di quanto appena detto”.
Crede che i giallorossi siano pronti per essere schierati con un sistema tattico diverso dal 4-3-3?
“Il nostro allenatore sta lavorando in questi giorni anche per un eventuale cambio del modulo. I ragazzi stanno provando delle soluzioni anche in questa direzione. Anche perchè, in quel di Caserta, per rimontare il risultato il mister aveva già cambiato modulo durante la partita. Sono dell’idea che il tecnico sia sulla buona strada ed in questo modo sta anche dando delle certezze alla squadra, perchè comunque cambiare troppo è sempre un rischio. La squadra, comunque, è stata costruita per il 4-3-3 e, ad esempio, anche Costa Ferreira è stato preso a gennaio in questa direzione. Troppo poco grintosi e cattivi? Noi abbiamo un modo di arrivare ai risultati attraverso il gioco, che è l’impronta che ha dato il tecnico ed il suo staff. Non è facile snaturarsi, ma abbiamo e stiamo lavorando in funzione di questo. I ragazzi sanno, però, che ci sono dei momenti in cui serve qualcosa di diverso dall’aspetto tecnico-tattico…”.