LECCE (di M.Cassone) – Momento particolare in casa Lecce; dopo un mese di appannamento la squadra di Padalino ritrova la vetta al termine di una gara entusiasmante vinta con merito sul difficile campo della Juve Stabia e si prepara al derby col Taranto per cercare di dare continuità e proseguire, magari, il cammino da prima in classifica. Abbiamo intervistato l’avv. Saverio Sticchi Damiani, Presidente onorario del sodalizio di Via Col. Costadura, per fare il punto della situazione attraverso sensazioni, emozioni e incertezze legate ad un Girone che per ora non ha padroni.
- L’imprevedibilità del calcio ha portato in mezz’ora il Lecce da sei punti di distacco alla vetta. Cosa ha pensato alla fine del primo tempo della gara di Castellammare?
«Ero lì in tribuna a Castellamare di Stabia, ho pensato a tante cose, tra quelle positive “che le gare durano 90 minuti e che l’allenatore avrebbe sicuramente proposto qualche soluzione funzionale”. Ci speravo, chiedetelo a Meluso che era con me, ma sapevo che rimonte del genere accadono raramente, anche se mai a caso… Se abbiamo superato una situazione così complessa vuol dire che il gruppo ha qualcosa dentro, ma non trascureremo le cose che non sono andate bene nel primo tempo».
- Siamo alla vigilia della 15^ giornata, il Lecce è primo in classifica, nonostante qualche difficoltà. Secondo lei cosa sta funzionando meglio e dove bisogna migliorare per rendere l’undici di Padalino la più forte del girone.
«Vedo un processo di crescita continuo, talvolta quando riesco a vedere gli allenamenti infrasettimanali mi capita di notare continue evoluzioni. C’è un’idea di calcio nuovo che con ostinazione il mister ed i ragazzi stanno cercando di proporre. A questo bisogna unire agonismo e voglia che in questa categoria non possono mai mancare. È un processo in pieno svolgimento e quindi con margini di crescita. Secondo me, abbiamo un grande allenatore».
- Una vittoria come quella ottenuta contro la Juve Stabia è sinonimo di maturità ed umiltà, di forza e coraggio; può determinare la svolta in un campionato che apparentemente ancora non ha un padrone?
«È una vittoria molto importante, ma è solo una vittoria. Bisogna continuare con umiltà. Questo risultato ha però un grande valore perché viene dopo una settimana difficile, durante la quale ci siamo stretti insieme per affrontare in silenzio tante problematiche sportive e non. Mi è piaciuto lo spirito del gruppo; per ottenere risultati, anche nel calcio, bisogna essere uomini, non mezze figure».
- Dopo il mese di appannamento, nell’agorà virtuale dei social, le critiche sono state tante e hanno riguardato soprattutto mister Padalino, c’è chi ha scritto che la società avrebbe dovuto pensare al suo esonero. Dopo la vittoria di domenica l’entusiasmo è risalito al massimo; partendo dal presupposto che la critica è un diritto di tutti come vede questo lato così umorale della piazza?
«Il web ha cambiato il modo di fare informazione nel calcio. Prima erano poche testate giornalistiche (carta stampata o web) ad occuparsene, ora chiunque può scrivere qualsiasi cosa, specie attraverso i social. Io non credo tanto alla passione virtuale che si esprime tra mille commenti dagli umori altalenanti, molto di più invece a quella che esprimono i nostri 12.000 spettatori abituali e quelli che vorrebbero starci vicino ma non possono perché lontani, questa gente ci è sempre stata accanto, ha applaudito quando abbiamo fatto bene ed incoraggiato anche con fermezza quando abbiamo sbagliato. I nostri ultras sono venuti ad incoraggiarci nei momenti più delicati, durante gli allenamenti. Ogni domenica riempiono la curva e fanno un tifo infernale, per me conta questo non le chiacchiere del web».
- La sessione invernale del mercato è alle porte: arriveranno rinforzi? Facciamo un giochino: se lei potesse spogliarsi dal ruolo di presidente, vestendo i panni del tifoso, cosa consiglierebbe al direttore Meluso?
«Sarebbe un errore consigliarlo. Quindi non mi permetto. Mauro Meluso direttamente o tramite i nostri osservatori scandaglia i campi dalla D in su. Sta osservando vari profili, per gennaio, per giugno e per il futuro. Ogni giorno fa questo e lo fa molto bene».
- Non c’è un attimo di sosta, ora bisogna pensare al Taranto: che gara sarà?
«Tostissima, più dura di quella con la Juve Stabia».
- Un messaggio a tutti i tifosi in questo particolare momento della stagione.
«Non lasciateci mai soli. Squadra e società non vogliono cose diverse da ciò che vuole chi tifa Lecce».