Un pareggio che fa male ma va accettato con serenità

0
padalino-di-corcia
Padalino e Di Corcia

LECCE (di M.Cassone) – Un pareggio che fa male ma va accettato con serenità perché permette di muovere la classifica e di non perdere terreno. La Vibonese sorprende tutti, forse anche i propri tifosi, per la grinta, l’organizzazione di gioco e la voglia di non perdere che negli ultimi minuti della gara si trasforma in speranza di vincere.

Il Lecce passa in vantaggio due volte ma non riesce a chiudere la gara e si fa rimontare sia nel primo che nel secondo tempo: gli scivoloni degli anni scorsi con Feralpi, Lumezzane, Viareggio e Rieti con la Lupa Castelli, aggiungendo questo di Vibo Valentia, ricordano a tutti che questa categoria è un inferno, è un pantano di sabbie mobili dalle quali è difficile fuggire.

Questa è la serie C, non c’è mai nulla di scontato o di semplice, la giornata di ieri lo testimonia alla perfezione: il Foggia pareggia in casa con l’Akragas, il Matera perde col Siracusa e la Juve Stabia si arrende alla Reggina.

È ovvio e alquanto banale dire che una squadra matura e sicura di sé dovrebbe fare un sol boccone di un avversario come la Vibonese, oppure che in giornate come quella di ieri bisognerebbe vincere e convincere per staccare le avversarie; però la verità alla quale nessuno si può sottrarre è una: questo Lecce sta viaggiando al di sopra di quelle che potevano essere le iniziali speranze. La nuova  compagine, nata sulla linea di pensiero di Meluso e Padalino, in 8 gare ha collezionato  20 punti, realizzando 17 gol e subendone 5, numeri che la fanno ritrovare in vetta alla classifica.

Mister Costantino schiera i suoi ragazzi con un 4-5-1 che diventa 4-3-3 in fase propositiva e mette seriamente in difficoltà i giallorossi specialmente con due uomini: Pietro Cogliati, classe ’92 scuola Milan, e Andrea Saraniti, un attaccante di 28 anni, che ha speso gran parte della sua carriera sui campi di serie D.

La voglia, la rabbia, la determinazione fanno la differenza, sempre.

Il Lecce passa in vantaggio con un tiro di Mancosu sporcato dalla difesa al 21°, ma non pigia sull’acceleratore, e si limita a controllare la gara ma, nel primo dei due minuti di recupero, Giosa commette fallo su Cogliati e Seraniti sorprende Bleve su punizione e pareggia i conti.

Stesso copione nel secondo tempo: giallorossi in vantaggio con un calcio di punizione trasformato alla perfezione da Lepore e pareggio, subìto, questa volta in maniera ancora più ingenua a causa di un penalty, forse un po’ troppo generoso, concesso per un fallo che si poteva evitare: Cogliati se lo procura e Seraniti lo realizza.

Il campionato è lungo e c’è tanto da lavorare per Padalino che deve riflettere sulla poca aggressività che ha permesso all’avversario di manovrare, per lunghi tratti, con facilità, muovendosi in spazi troppo liberi; è ovvio che se qualche problema c’è stato è partito da un centrocampo apparso arido di idee e geometrie e spesso in ritardo, ciò detto, il resto è stato soltanto una conseguenza.

Chapeau all’avversario; ora è tempo di fare una sana autocritica interna e ripartire con l’unica ricetta utile per crescere: il lavoro.

Il tempo poi darà le altre risposte: per ora si continua a guardare il mondo da lassù, dal primo posto.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail