Duro, concreto e vincente: piacere, Piero Braglia

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LECCE (di Carmen Tommasi) – Toscano verace, autoironico, di poche parole, a tratti brusco, severo, ma sempre educato e sorprendentemente simpatico quando serve. Sorridente, concreto, scostante con la stampa, eccessivamente diretto e amante della concretezza. Piero Braglia è fatto così, l’esperto allenatore del Lecce che ha portato i giallorossi al secondo posto in classifica con 25 punti, dopo un inizio di campionato non dei migliori con Antonino Asta alla guida della comitiva salentina (soli sei punti in sei gare con l’ex Bassano, frutto di 3 pareggi, 1 vittoria e 2 sconfitte). In 9 partite il Lecce si è trasformato, con ben 19 punti conquistati con il 60enne di Grosseto alla guida di capitan Papini e soci.

Un Lecce sicuramente non sempre bello da vedere, ma concreto e che sfrutta al massimo le occasioni da gol avute: attento in difesa, meno efficace in mediana (ora è rientrato Stefano Salvi, un elemento fondamentale per il centrocampo) e con una rinnovata mentalità da Lega Pro. Parla poco, il giusto, ma trasmette alla perfezione i suoi messaggi e ciò che vuole vedere in campo. Ovvero, una squadra senza fronzoli: “Non chiedo ai miei quasi mai le diagonali. Non mi sono inventato niente da quando sono arrivato nel Salento, a me piacciono le cose semplici. I ragazzi devono divertirsi e fare quello che sanno fare. Dare sfogo anche alla loro fantasia”, ha dichiarato Braglia nelle sue prime conferenze da tecnico dei giallorossi.

Con l’ex Pisa e Catanzaro in panchina, Lepore e compagni hanno invertito anche la media da trasferta vincendo sui campi di Melfi ed Akragas, pareggiando contro il Matera, e perdendo contro il Catanzaro conquistando ben 7 punti in 4 partite. Da una media di 1,33 punti a partita dell’era Asta ci si è proiettati ad una di 1,75, un miglioramento che ha portato positività alla classifica. Un Lecce con questa media punti in trasferta e con un bel bottino di vittorie anche tra le mura amiche del “Via del Mare” può continuare a sognare. Anche se, lui, Braglia proprio ieri ha dichiarato di non aver mai sognato in vita sua, ma i suoi occhi vispi e attenti dicono sicuramente altro e anche quelli dei suoi ragazzi. Perché, si sa, sognare non costa nulla…

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