LECCE (di Carmen Tommasi) – Un’importante, nuova, e si spera fruttuosa, iniziativa quella tra Confindustria Lecce e l’Unione Sportiva: un incontro, o meglio una coesione, tra due mondi diversi, il calcio e gli industriali leccesi, per sostenere in maniera concreta il club di Piazza Mazzini.
PAROLA A NEGRO – Il primo ad introdurre il nuovo sodalizio, nella conferenza stampa odierna in Via Fornari a Lecce, è stato il presidente di tutti gli industriali salentini, Giancarlo Negro: “Le imprese devono condividere progetti di sistema, in questa logica sosterremo il Lecce, con un percorso comune, partendo da un’iniziativa per la campagna abbonamenti. In questi anni non c’è stato rapporto tra il Lecce e il sistema imprenditoriale salentino. Speriamo di recuperare un difetto di continuità nelle relazioni tra questi due fondamentali soggetti e poi tutto sarà diverso”.
ECCO STICCHI – La parola è passata, poi, al presidente onorario del club di Piazza Mazzini Saverio Sticchi Damiani: “L’iniziativa di oggi è frutto della buona volontà delle parti, che in tante chiacchierate hanno cercato di capire come darsi delle iniziative comuni. Sino ad ora abbiamo fatto da soli –chiosa l’avvocato leccese- facendo fronte a tutti gli impegni. Nel calcio di oggi è difficile trovare altri investitori, abbiamo provato più volte a coinvolgere l’imprenditoria locale, senza riuscirci. Tra il mancato interesse dell’imprenditoria e i grossi interessi almeno abbiamo trovato una via di mezzo: si inizia con dei pacchetti di abbonamenti riservati alle imprese del Salento, che potranno acquistarli per darli a chi vorranno, dipendenti o clienti società (si tratta di pacchetti che vanno da 10, a 7 e sino a 4 mila euro, ndr)”.
SPIEGAZIONE E I DESIDERI – Si parte da una base “light”, quindi, per poi cercare di migliorarsi: “Parliamo dunque di un piccolo contributo che porta il vantaggio di riempire lo stadio ulteriormente, non è una sponsorizzazione vera e propria, ma un’iniziativa che può sostanzialmente garantirci delle entrate. Dovete sapere che stiamo cercando di mettere ordine in una società che ha dei problemi derivanti dal passato, mettendo l’aspetto sportivo al primo posto, ma anche dandoci un budget serio, buono ma non folle, che sappia tenere in equilibrio i conti della società. Questo è un punto di partenza, anche se speriamo in una risposta forte. Già provare a metterci insieme, però, è stato un piccolo successo…”.
PAROLA AL PRESIDENTE – Anche il presidente del Lecce, Enrico Tundo, ha detto la sua sull’argomento: “Il Lecce entra nel sistema di Confindustria ed è un bene, non possiamo restare isolati. Creare un sistema o provarci, come facciamo oggi, è una cosa bellissima, ma non basta, dobbiamo andare avanti, trovare altre risorse e diventare ancora più forti, per il bene di questa società che è il fiore all’occhiello del territorio: da imprenditore non me ne rendevo conto, da Presidente ho capito quanto è importante questa squadra per questa nostra gente. Noi imprenditori dobbiamo capirlo: il Lecce -continua il numero uno salentino- è amato ed ha tantissimi tifosi, sparsi ovunque, che altre società si sognano. Sarebbe importante avere qualche aiuto da questo tessuto economico. Non bisogna dimenticare che Lecce è stata rilanciata, con il Salento, con i suoi marchi sulle maglie, dalla squadra di calcio che allora era ai massimi livelli calcistici italiani; si può fare promozione anche in Lega Pro, magari con la speranza che ora anche il territorio restituisca qualcosa indietro alla squadra per tutta la visibilità che ha ricevuto”.
L’A.D. – La parola passa, infine, al neo Amministratore Delegato giallorosso Alessandro Adamo che esordisce così: “Sono convinto che le scriteriate gestioni nel mondo del calcio, per inseguire il risultato sportivo, danneggino ogni aspetto economico e gestionale. Il tutto compromettendo seriamente il futuro dei club. Faremo diversamente – spiega Adamo- e non sarà questo il nostro percorso, perchè cercheremo il risultato solo attraverso una gestione oculata delle finanze della società”.