MARTIGNANO – Matteo Pessina, classe ’97, è l’ultima delle novità di Piero Braglia nella formazione titolare del Lecce; il gioiellino scuola Milan ha giocato nel centrocampo a 5 disegnato dal suo allenatore nella gara vinta ad Agrigento, ed oggi alla ripresa dei lavori in vista del delicato incontro col Messina, si è presentato in Sala Stampa. Frequenta il liceo scientifico in una scuola nel pieno centro di Lecce: “Quest’anno ho la maturità. Dopo la gara di domenica le mie professoresse erano tutte contente della mia prestazione, soprattutto i mariti. Abito in piazza Mazzini: quando non studio e sono libero, mi piace passeggiare in centro con qualche mio compagno di squadra. Qui c’è un bel clima, altro che i meno due gradi del mio Nord. Cosa mi manca della mia città? Sto benissimo nel Salento, ma mi manca la mia famiglia e la mia ragazza, se loro fossero qui sarebbe tutto diverso. Tra i tanti sms ricevuti dopo la gara con l’Akragas, quello di mio papà Fabio mi ha colpito molto. Mi segue sempre ed è il mio primo tifoso, ma a differenza mia è interista. Io sono milanista da sempre”
“Ho saputo di giocare la sera prima della gara. Se la notte ho dormito? Si, ho riposato anche perché il mio allenatore – afferma – mi aveva già parlato in settimana, chiesto con quale modulo giocavo la passata stagione e in quale ruolo. In più, da quello che avevamo provato in settimana avevo più o meno capito che c’era la possibilità di giocare”.
È un centrocampista dai buoni piedi che può ricoprire diversi ruoli in mediana: “L’anno scorso ho sempre giocato da mezz’ala nel 3-5-2 e mi trovavo bene, proprio nel ruolo in cui sono stato schierato ad Agrigento. Io play? Mi piacerebbe giocare davanti alla difesa, ma molto giovani attualmente vengono impiegati da mezz’ala come me. Un ragazzo deve dimostrare il doppio per poter giocare? Si, è vero come avevo detto qualche tempo fa. Un giovane deve impegnarsi il doppio per avere la fiducia e giocare, ma è giusto che sia così, anche per i più esperti di noi. Sono contento di aver avuto la possibilità di giocare e spero di averne altre. Cosa non mi è piaciuto della mia gara di domenica? Ci ho messo troppo ad entrare in partita, forse perchè non giocavo da tanto tempo. Ma, sto bene fisicamente e questo successivamente mi ha permesso di fare le mie giocate per la squadra. In questo campionato c’è molta cattiveria agonistica e tenacia, questo mi piace, anche se per le mie caratteristiche preferisco usare la tecnica e le giocate rasoterra”.
Afferma di non guardare la classifica e di ispirarsi al grande Steven Gerrard: “Per me è meglio non guardare la classifica anche se ora ci sorride, l’ho sempre detto. Dobbiamo fare il nostro percorso e dare continuità ai risultati senza pensare ad altro. Dobbiamo giocare con tranquillità partita dopo partita. Domenica scorsa sul 2-0 dovevamo chiudere la partita, ci siamo schiacciati e abbiamo concesso troppo. Ma con un uomo in meno e in casa loro abbiamo tenuto botta fino alle fine. Il mio idolo? Ho sempre guardato a Toni Kroos come calciatore, ma mi piace molto anche Steven Gerrard. Mi piacerebbe in futuro giocare come lui nella stessa squadra e diventare una bandiera. Il Milan? Mi sono trovato molto bene in ritiro questa estate e sono tutti molto umili. Avevo legato di più con Calabria e Donnarumma, anche se tutta la squadra si è dimostrata disponibile nei miei confronti. Il futuro? Voglio vincere con la maglia in cui gioco e poi si vedrà…”.