LECCE (di M.Cassone) – Vince chi sbaglia meno oppure vince chi concepisce il calcio come un gioco di squadra con fraseggi, possesso palla e gioco sempre propositivo, il più delle volte vince chi lo merita.
Il Foggia è una squadra superiore al Lecce, l’ha dimostrato ed ha vinto meritatamente.
Quanti rimpianti però in casa giallorossa, quanti punti lasciati per strada per scelte cervellotiche di un allenatore che ha il merito di aver portato la squadra ai play off ma ha il demerito di non aver mai dato un gioco: lanci lunghi e contropiedi, null’altro.
Fino a quando il Lecce ha vinto, lui ha avuto ragione e si è coccolato da solo in questa serie positiva; per quei 18 risultati utili ci togliamo il cappello di fronte a Piero Braglia ma non possiamo di certo dimenticare prove assurde tipo quella di Rieti (non vogliamo aggiunger altro) e scelte inconcepibili come quella di non valorizzare un cannoniere di serie B come Curiale e mandare in campo addirittura Carrozza ieri, lasciandolo impietrito, in panchina, a guardar festeggiare il Foggia.
Non vogliamo però girare e rigirare il coltello nelle piaghe di nessuno, non vogliamo iniziare a tornare indietro nel tempo. Altrimenti dovremmo parlare della gestione dello spogliatoio e del turn-over e quindi di De Feudis, Beduschi, Caturano e compagnia bella e, in tutto questo, non è stato per nulla bravo il mister toscano.
Ci fermiamo qui, convinti che questa squadra in mano ad un allenatore diverso avrebbe potuto fare di più.
La differenza tra il Foggia e il Lecce si vede pure dalla serenità di De Zerbi che ha aperto le porte ai tifosi anche durante gli allenamenti di rifinitura, perché chi è convinto dei propri mezzi, del proprio gioco, e dei propri ragazzi non ha nulla da nascondere a nessuno.
È andata così, cala il sipario su una stagione comunque emozionante, una stagione che ad un certo punto ha creato in tutti noi l’illusione che questo fosse l’anno giusto e ci siamo ricoperti di ottimismo, non perché avevamo i prosciutti sugli occhi, non perché non vedevamo i limiti, che puntualmente raccontavamo, ma perché ci piaceva sognare. E comunque questa è la serie C: un monte altissimo da scalare.
Alla società va un grande applauso per aver ridato entusiasmo a tutto l’ambiente formato da tifosi da serie A… perché gli unici ad uscire da questa strana stagione con una standing ovation sono proprio loro: i tifosi.
Su Foggia – Lecce vogliamo concludere così: ha vinto il calcio, hanno vinto i più forti.
Ora la palla passa alla società; nella stanza dei bottoni si dovranno fare delle scelte: una tra tutte sciogliere il nodo allenatore… Braglia rimarrà alla guida del Lecce?