LECCE (di M.Cassone) – Sorriso smagliante, maglietta rossa, pelle dorata dal sole e barba bionda… ma osiamo dire “gialla”: l’immagine del ragazzo di Scampia classe ’90 è tutta giallorossa. Due colori che incroceranno gli stessi colori sabato in una sfida dal sapore particolare: Benevento e Lecce hanno un sogno in comune, lasciare la Lega Pro. Salvatore Caturano ha analizzato così il particolare momento della sua squadra:
“Le chiacchiere a questo punto sono a zero. Noi dobbiamo guardare in casa nostra, fare una partita come le altre e giocare per i tre punti poi vedremo cosa succederà; non dobbiamo pensare alla loro festa, vogliamo i tre punti. È la prima volta che affronto una squadra che è così in netto vantaggio in campionato e potrebbe festeggiare prima. Credo che nulla sia ancora deciso: promozione diretta o play off, giocheremo fino alla fine, siamo in una grande piazza, abbiamo una rosa competitiva, noi ci crediamo, è ancora tutto aperto. Quest’anno al Lecce è mancata la figura del bomber, noi attaccanti siamo stati sfortunati, non sono arrivati i nostri gol, ma la squadra è composta da undici giocatori, se viene a mancare il bomber la squadra ne risente è vero, però se siamo secondi vuol dire che è stato fatto qualcosa di buono da tutta la squadra, è inutile soffermarci sugli attaccanti. Noi dobbiamo essere compatti, poi se arriva il gol dell’attaccante è ancora meglio, ma è fondamentale vincere, abbiamo un gruppo fantastico e ci aiutiamo tutti, e domenica si è visto. Io da attaccante faccio l’esame di coscienza e capisco che posso fare meglio come nel caso della parata di Marruocco ma nello spogliatoio non si giudicano i compagni e questa è la forza del gruppo, altrimenti lo spogliatoio non sarebbe quello che è… avete tutti ragione, ripeto, manca il bomber e speriamo che in queste ultime gare arrivino anche i nostri gol. Benevento piazza calda? vogliono ottenere un obiettivo e faranno di tutto per ottenerlo. Sarà una bolgia, lo sappiamo ma dobbiamo andare con la testa giusta, siamo pronti a tutto andiamo per conquistare la vittoria e non per pettinarci i capelli. L’anno scorso in casa segnai contro il Benevento finì 2-2, al ritorno perdemmo con un gol di Eusepi… diciamo che ho un conto in sospeso. Gori, il loro portiere è mio amico, abbiamo giocato insieme a Nocera.
Il mio ruolo? Domenica il mister ha modificato qualcosa, io nasco come punta; appena arrivai giocammo a due, dopo il mio infortunio il mister ha schierato le tre punte, io ho fatto l’esterno che non è il mio ruolo ma mi sono adattato, ho guardato i movimenti degli altri e ho fatto del mio meglio. Ovvio che posso dare il mio 100% giocando a due punte… ma non questo non cambia nulla, perché io gioco dove vuole il mister.
In carriera ho giocato i play out con la maglia del Viareggio e proprio contro la Paganese vincemmo noi, non ho mai disputato i play off.
Ho segnato solo subentrando? È andata così e sono stato etichettato in questo modo, vi capisco, però bisogna vedere i lati positivi di un calciatore; non ho fatto gol ma guardate quanto ho corso domenica e quanti chilometri ho fatto, insieme a Curiale abbiamo percorso tanti chilometri e ci siamo messi a disposizione della squadra. Vero è comunque che un attaccante deve fare gol e vive per il gol e spero vivamente di segnare dall’inizio da qui alla fine.
Futuro? A Lecce sto non bene ma benissimo, mi rapporto con gente seria e professionale, per ora non posso dire nulla, poi ho ancora due anni di contratto col Bari… vediamo come finisce il campionato e quello che le due società decideranno di fare”