LECCE (di Carmen Tommasi) – Mach sostanzialmente equilibrato per tutto il primo tempo tra Lecce e Messina, gara valida per la 30esima giornata del girone C, in cui la formazione di Piero Braglia era alla disperata ricerca dei tre punti. Missione non compiuta: un punto a testa che fa più comodo ai padroni di casa che agli ospiti. Dopo cinque minuti di recupero finisce 1-1: al leccese Franco Lepore, al 63’ segna il gol del vantaggio su penalty, risponde Diego Tavares, nemmeno 9’ minuti dopo complice una retroguardia giallorossa mal piazzata. Partita viva e accesa fino al fischio finale, con Cucuzza che ha un’occasionissima per la rete dei tre punti. Il Lecce che non riesce più a vincere: due soli punti conquistati nelle ultime tre gare e una promozione diretta, che a tre gare dalla fine della stagione, sembra sempre più un’utopia.
LE PAGELLE:
Marco Breve: SEMI-RELAX. Nella seconda gara consecutiva da titolare, per sostituire l’acciaccato Pippo Perucchini, non ha un gran da fare: solo ordinaria amministrazione per il salentino puro sangue che, però, si è addormentato clamorosamente sull’unico gol incassato del match. VOTO 5.
Raffaele Alcibiade: GENUINO. Gara tosta. Concede poco, copre bene dal suo lato. Un diesel, ma smaltita la ruggine, dirige l’orchestra come meglio può. VOTO 5.5.
Francesco Cosenza: CARRO ARMATO. Meno puntuale ed autoritario rispetto al suo solito. Balla in più occasioni e anche in quella dell’1-1: strano, ma vero. Resta comunque un esempio da imitare per tutti, sia per i più giovani che per i colleghi più navigati. VOTO 5.
Giuseppe Abruzzese: PUNTUALE. La costante è una sola: sempre, tremendamente, efficace in una giornata nera anche per l’ex capitano del Crotone. VOTO 6.
Matteo Legittimo: STRANAMENTE APATICO. Non riesce ad incidere più di tanto in fase di ultimo passaggio, ma sicuramente la fascia sinistra con lui migliora nelle combinazioni e nei triangoli. VOTO 5.5.
Franco Lepore: CHECCO- GOL. Non è più quello di inizio stagione, ma ci mette l’anima e il cuore per tutto il corso del match. Dai dieci metri segna con una freddezza incredibile la rete del momentaneo vantaggio: quinto gol stagionale e tanto impegno per il suo amato Lecce. VOTO 6.5.
Romeo Papini: INESAURIBILE. Cuore di capitano, bastone e carota, la squadra si affida al suo disegno tattico. Cerca e vuole il gol, ma la fortuna non assiste l’ex Carpi. Non brillante come ad inizio campionato, ma si fa sentire quando alza il pressing e prova ad accompagnare sulla retta via i suoi. VOTO 6.
Stefano Salvi: GARBATO. Generoso e volenteroso come sempre. Non una grande prova, ma nelle difficoltà generali si propone sempre al compagno per fornire una soluzione, prova ad allargare il gioco e tenta l’imbucata con risultati alterni. VOTO 5.5.
Davide Moscardelli: ERRORACCI. Spara addosso al portiere Addario e fallisce un’occasione facile per portare i suoi in vantaggio. Poco dopo sbaglia ancora e di testa è poco preciso. Nella ripresa prova la cannonata dalla distanza, ma sbaglia tutto. Ingegnoso e volenteroso, ma visibilmente stanco ed impreciso. VOTO 5.
Abdou Doumbia: BIRBANTE. Non manca qualche buon movimento per dialogare con i compagni, ma ha pochi palloni giocabili, si isola col passare dei minuti e si spegne alla distanza finendo per essere annullato. VOTO 4.5.
Ali Sowe: SOLITARIO. Dribbling, accelerazioni e tanti falli subiti. Parte a sorpresa titolare e dimostra poca concretezza e precisione sotto porta. In più, è visibile la non intesa coi compagni di reparto. Talento inespresso. VOTO 4.5.
Salvatore Caturano (dal 59’ st): BENE, BRAVO BIS. L’ex di turno non fa nemmeno in tempo ad entrare e si procura il calcio di rigore che il compagno Lepore non sbaglia. Va vicinissimo anche alla marcatura personale, ma la precisione non lo assiste. Merita più spazio, questo è certo. VOTO 6.5.
Alessandro Carrozza (dal 75’ st): VOGLIOSO. Entra in un momento difficile del match e poco può per risollevare i suoi, ma è un elemento che potrà risultare utile in questo rush finale. VOTO 6.5.
Fabrizio Lo Sicco (dall’80’) s.v.
Allenatore Piero Braglia: INOFFENSIVI E APPANNATI. Per il definitivo salto di qualità si dovrà lavorare su un piano B in queste ultime tre partite: c’è da rialzare subito la testa per difendere il secondo posto, sperando in un passo falso del Benevento. La squadra è in visibile calo fisico e mentale: mister, qual è la soluzione? VOTO 4.5.