LECCE (di M.Cassone) – Scherza con i giornalisti Mister Braglia prima di scoccare le frecce nella direzione delle motivazioni delle sue scelte e si augura che tutti abbiano capito la lezione scaturita dalle ultime due prestazioni negative. Ecco le dichiarazioni che ha rilasciato poche ore prima della partenza per Messina.
SCELTE TECNICHE – “Restano a casa Curiale e Surraco; Juan l’avrei portato ma non avrebbe giocato comunque, ma dopo una settimana di febbre ho preferito lasciarlo a casa con la sua famiglia. Curiale? È una scelta tecnica, una scelta mia e non centra nessuno. Sono decisioni che prendo in base agli allenamenti, è una scelta mia. Si comportano tutti bene ma ogni tanto bisogna fare scelte antipatiche, vedremo in futuro. Rilassamento? Non ho visto rilassamento, perché non abbiamo motivo di essere rilassati. Musi lunghi? Mi fa piacere se ci sono perché evidentemente i calciatori ci tengono a giocare. Ho preferito portarne 20 piuttosto che 23 e spero che mi diano soddisfazioni. Curiale e Surraco torneranno in gruppo; con Juan ho parlato, deve fare un po’ di ordine dentro di sé… non lo discuto come calciatore, così come non discuto Curiale, però noi abbiamo bisogno di tutti al 100%. Con Curiale non ho parlato perché è andato via e io non vado a rincorrere le persone, ognuno fa la sua strada, io faccio le mie scelte, possono piacere oppure no… non me ne frega nulla”.
STATO D’ANIMO – “ Le mie dichiarazioni del dopo gara? Non c’è niente di offensivo nel dire che questa squadra non la capisco, perché, a sei domeniche dalla fine, dopo tutto quello che siamo riusciti a fare, grazie ai ragazzi, in campo vanno loro, buttare via tutto per due partite mi fa incavolare. Col Matera abbiamo fatto errori individuali e lo sanno tutti e all’ Akragas abbiamo regalato un tempo, questo non possiamo permettercelo. Non siamo una squadra che può permettersi di giocare con sufficienza o presunzione… dobbiamo essere quelli che siamo stati per quattro mesi, cioè sempre sul pezzo, cattivi, aggressivi, incazzati; non siamo belli, dobbiamo essere pratici non siamo capaci ad essere belli, ci vuole molto tempo per andare di là, gli altri nel frattempo si sono chiusi. Quello che ho spiegato ai ragazzi è che devono fare quello che sappiamo fare, a me non interessa come, se lo fa il portiere va anche bene: rilancia e noi andiamo tutti avanti e giochiamo sulla seconda palla perché siamo bravi a farlo. Chi lavora e riesce a dare il massimo viene convocato, chi ha problemi rimane a casa, questo può capitare a tutti. Devo prendere delle decisioni perché devo far qualcosa, non mi va che si butti via il primo obiettivo e si rischi di buttare via il secondo perché siamo bischeri. Io ragiono così, forse sbaglio ma non mi interessa. Voglio che questa squadra lotti fino alla fine. Noi siamo a Lecce per vincere non perché il mare è bello, non siamo qui a svernare. Bisogna parlare di meno, fosse per me nemmeno parlerei, lo faccio perché devo farlo; dobbiamo lavorare e stare zitti. Se facciamo quello che sappiamo andiamo bene altrimenti va male e andiamo incontro a delusioni contro l’ultima della classifica, l’abbiamo dimostrato a Rieti, noi dobbiamo essere sempre al 100%, dobbiamo trovare il modo di venirne fuori da questa situazione. I primi responsabili sono quelli che lavorano con i ragazzi ad iniziare da me. Senatori nello spogliatoio? I senatori non esistono per me… esiste una base del gruppo, ho rispetto di chi gioca facendosi trovare pronto; fare la presenza per fare numero non mi serve. Non voglio gente che si va a nascondere dietro ad un dito, io ho sbagliato mille volte nella mia vita ma non mi sono mai nascosto. Il tran tran che si è preso non mi piace. Perucchini? Mi ha assicurato che sta bene… se domani andrà bene giocherà lui”.
MESSINA – “Leggo che vogliono fare una grande gara. Noi dobbiamo fare risultato: parlare poco e correre molto, quello che dicono loro è giusto, a noi non ha mai regalato nulla nessuno. Alla fine vedremo quello che abbiamo saputo fare. Loro, giustamente, giocando in casa faranno la loro gara, noi dobbiamo capire l’importanza di questa partita. In questo campionato può succedere di tutto, ma se pensi agli altri butti via tutto, dobbiamo pensare solo a noi stessi”.
PRESIDENTE – “Tundo è venuto a trovarci per darci serenità, lui è una persona tranquilla che non sembra proprio di questo ambiente, l’ho rassicurato, io darò sempre il 100%. Mentre tutti gli altri sono incavolati lui è così sereno che infonde serenità, così dovrebbero essere tutti i dirigenti, anche Sticchi Damiani sta diventando così; perché come ti fai vedere quando vinci, devi farti vedere quando va male, perché nel calcio vince chi impara prima a perdere”.