LECCE – “Vogliamo spiegare il motivo dell’esonero di Luca Gotti. La scelta è tecnica, figlia di valutazioni tecniche sul trend della squadra in questo inizio di campionato, si tratta di valutazioni che vengono sempre fatte nell’interesse del club. Questo è un campionato in cui non voglio avere lo scrupolo di non aver fatto il massimo possibile. In virtù di una visione in cui in questo momento la squadra occupa una posizione di classifica infelice, abbiamo una delle peggiori difese e il peggior attacco, ci ha spinto a fare una riflessione tecnica. La situazione, però, non è compromessa, perché siamo ad un punto dalla salvezza. Con questa scelta abbiamo deciso di provare ad invertire il trend. Ringrazio Luca Gotti per il lavoro svolto. Lo considero un grande artefice della salvezza della scorsa stagione, devo dire, per quello che spiegavo prima, è stato molto fatico comunicarli la notizia, dal punto di vista umano e personale, però quando si pensa al bene del Lecce, si accettano dei sacrifici emotivi. Ringraziamo lui e tutto il suo staff per i lavoro fatto fino. questo momento. La nostra è una scelta scomoda sotto tutti i punti di vista e che comporta un ulteriore sacrificio economico da parte del club. Rappresenta una scelta che ci espone ancora una volta ai rischi del caso perché nessuno ragiona per comodità personale, è una scelta che a mio avviso è la dimostrazione che non vogliamo lasciare nulla di intentato, in uno dei tornei più difficili che stiamo affrontando. Stiamo rischiando, ci stiamo mettendo la faccia sempre nell’interesse del club: così il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, nel spiegare le m
ECCO CORVINO: “In questi momenti non riesco a dare il meglio, non fa parte del mio dna. Lo dice la mia storia, il mio primo esonero è avvenuto dopo 32 anni di attività Gli esoneri non gli detta, non gli impone l’area tecnica, non gli impone il responsabile dell’area tecnica, sono sempre decisione condivise con la società, con tutta la società e lo si fa nei momenti in cui c’è da fare delle analisi. Ci sono momenti della stagione in cui si fanno delle analisi e bisogna scegliere dei momenti giusti per farle, che ti portano più vicine alla realtà a alla verità, noi le abbiamo fatte dopo dodici giornate. Oggi ci troviamo dopo dodici giornate, in cui non potevo più rispondere su alcune identità che la squadra spesso ha modificato e adesso ci troviamo tra le ultime tre e con la peggior differenza reti del torneo. Faccio una premessa, noi possiamo esser in queste posizioni, rientra nel nostro dna di una squadra che deve lottare per la salvezza e in situazioni in cui i risulti che non ti supportano ma non possiamo mai permetterci di perdere una linea e un’identità costante. Noi abbiamo pensato che dopo dodici giornate abbiamo visto troppe diversità che non si erano mai create in questo club. Questo è il motivo. Per me sollevare un allenatore da un incarico è un trauma. Nemmeno io, come la società, non vogliamo avere scrupoli. Il nuovo allenatore? Serve un po’ di ignoranza e un po’ di tigna. Io e Stefano siamo uomini da campo e non da salotto. Ora avevamo cambiato strada e ci siamo trovati in una strada senza indicazioni che non ci permetteva di andare avanti. Stiamo cercando una persona da campo come noi, non è semplice però riprendere la stessa strada, ci alzeremo la mattina per recuperare. Non possiamo permetterci di andare in confusione tutti, perché insieme a noi ci vanno tutti. Voglio un allenatore che mi dia delle risposte. Mi auguro di trovare quello giusto e che sia nelle nostre possibilità“.