LECCE – Questa mattina, nella Sala Stampa “Sergio Vantaggiato” dello Stadio Via del Mare, il direttore dell’area tecnica dell’U.S. Lecce, Pantaleo Corvino, affiancato dal direttore sportivo Stefano Trinchera, ha fatto il punto sul calciomercato appena concluso, che ha visto il club effettuare 30 operazioni tra cessioni e acquisti.
“Siamo al terzo anno in Serie A e questa è solo la nostra quinta sessione di mercato. Ci sono club che lavorano sul mercato da molto più tempo o che partono con squadre già pronte per la Serie A”, ha dichiarato Pantaleo Corvino. “Per noi, invece, questa è solo la quinta sessione di mercato. Con la passione che i nostri tifosi mostrano, il calciomercato diventa per noi una sfida importante e sentiamo una grande responsabilità. È stato un notevole impegno per l’area tecnica e per la società. Con Sticchi Damiani abbiamo costruito un rapporto basato su un sogno comune. Mantenere l’equilibrio finanziario mentre si ottengono risultati è una sfida difficile, e va riconosciuto lo sforzo del club anche nel migliorare le infrastrutture. L’altro giorno, ad esempio, ho detto a Saverio che mi piacerebbe creare una nostra radio dedicata a parlare solo del Lecce.”
MERCATO – “Rebic è un sogno, e per portarlo a Lecce servono contatti di un certo livello. Abbiamo completato 17 cessioni e siamo in fase di definizione per Lemmens, quindi 18. A volte le cessioni non dipendono solo da noi, ma anche dalla volontà delle altre parti. Daka, per esempio, ha deciso di rifiutare la nostra offerta, ma siamo riusciti a concludere tutte le altre operazioni. Potrebbe comunque giocare come fuori quota in Primavera. Sansone, purtroppo, ha avuto problemi fisici che hanno impedito una sua cessione; spero ora possa darci un contributo importante. Gotti ha valutato Helgason e ha espresso pareri positivi, ma la nostra visione non coincideva con quella del suo entourage; noi lo consideravamo parte del progetto Lecce, mentre lui ha chiesto di essere trasferito. In ogni trattativa di cessione, però, è fondamentale che ci sia l’interesse di tutte le parti coinvolte. Abbiamo effettuato 12 acquisti che, sommati alle cessioni, portano il totale a 29 operazioni. Questo significa che, in media, abbiamo concluso un’operazione ogni due giorni. Vi assicuro che ogni trattativa è stata lunga e complessa. Non è facile operare sul mercato quando si cerca sempre di migliorare. Abbiamo fatto del nostro meglio, mantenendo otto titolari e aggiungendone dodici nuovi. Solo il campionato ci dirà se siamo migliorati o meno. E sappiamo che il campo è il giudice finale e imparziale.
Tra i dodici nuovi arrivi: uno è croato, uno spagnolo, uno polacco, uno tedesco, uno angolano, tre italiani e quattro francesi. C’è un motivo se abbiamo puntato su più giocatori francesi. Un buon direttore sportivo deve saper fare affari intelligenti. Il mercato francese era per noi un’opportunità da esplorare, dato che i club francesi hanno attraversato difficoltà a causa della mancanza di introiti dai diritti televisivi. Ho detto a Gotti di fidarsi del mio giudizio su Guilbert, e penso che non abbia deluso le aspettative come titolare”.
VALORE DEL CLUB E STRATEGIE FINANZIARIE – “Quando sono arrivato, il patrimonio del Lecce era di 1,6 milioni di euro e il resto era composto principalmente da debiti, soprattutto legati agli stipendi di giocatori che non avevano mercato. Se guardiamo a dove siamo ora, è evidente quanto lavoro sia stato fatto. Con l’aggiunta di un centro sportivo e altre strutture di proprietà, il valore del club crescerà ulteriormente in futuro”.
GESTIONE DEL RISCHIO – “Ogni dirigente deve saper prevedere possibili criticità, come per esempio una grande offerta per uno dei propri giocatori. Ogni operazione di mercato è frutto di esperienza e competenza”.
L’ARRIVO DI HASA – “Hasa aveva un contratto in scadenza nel 2025 con la Juventus e non era intenzionato a rinnovarlo. Conoscendo bene il suo agente, Fali Ramadani, abbiamo proposto alla Juventus di prenderlo a parametro zero, offrendo in cambio una percentuale significativa sulla futura rivendita. La Juventus ha accettato la nostra proposta. Hasa è versatile: può giocare come esterno, trequartista o interno offensivo, ma non come centravanti”.
GESTIONE DEL MONTE INGAGGI – “Non posso fornire cifre esatte, per questo bisognerebbe chiedere all’Amministratore Delegato. Ho spiegato al presidente che c’è un punto che mi dispiace. Già a Firenze mi trovavo ad affrontare il problema delle plusvalenze, di cui si parla sempre in modo negativo, ma che in realtà rappresentano dati positivi. Nessuno si appropria personalmente di questi soldi. La proprietà vuole mantenere il club in salute finanziaria per garantirne la continuità. In questo mercato, persino chi aveva 20 milioni di euro ha trovato difficile acquistare difensori. Per quanto riguarda il monte ingaggi, penso che l’abbiamo superato di poco: da 14,5 milioni lordi siamo arrivati a circa 16 milioni”.
OPERAZIONE REBIC – “In un primo momento, gli ho detto scherzando che l’avevo fatto arricchire vendendolo al Francoforte e che ora avrebbe dovuto ridursi l’ingaggio per venire a Lecce. Tre anni fa ha vinto lo scudetto con il Milan, segnando molti gol. Ho contattato Pioli per chiedergli se Rebic fosse più adatto come prima punta o come esterno. Pioli ha confermato che Rebic aveva svolto bene il ruolo di vice Giroud, contribuendo alla vittoria dello scudetto. Rebic ha accettato le nostre condizioni ed è ora ufficialmente un giocatore del Lecce”.
OPERAZIONE BONIFAZI – “Avevamo diverse alternative, ma con dieci milioni disponibili, bisogna fare scelte oculate. Per un giocatore valutato quindici milioni, le richieste salariali sono spesso alte. Bonifazi aveva già fatto bene sotto la guida di Gotti, quindi ho pensato di proporlo. Luca mi ha chiesto informazioni sulle sue condizioni fisiche, così abbiamo ottenuto i documenti medici. Bonifazi è in buona forma fisica e deve solo reintegrarsi con la squadra. Gotti mi ha confermato che era molto affidabile. Lo abbiamo preso in prestito con diritto di riscatto fissato a 500.000 euro e con una percentuale sulla futura rivendita in favore del Bologna. Bonifazi ha accettato di giocare con il minimo federale e di ricevere un bonus per ogni partita giocata”.
La conferenza si è conclusa con Pantaleo Corvino che ha raccontato un episodio riguardante la cessione di Valentin Gendrey: “L’Hoffenheim è sostenuto da uno degli uomini più ricchi d’Europa, e sapevo che alla fine avremmo ottenuto l’accordo che cercavamo. Prima della partita con l’Inter, ho chiamato Gotti per dirgli che volevo parlare con Gendrey. Ho parlato con Gendrey e gli ho detto: ‘Oggi potrebbe essere la tua ultima partita, dipenderà da come onori la maglia’”.