LECCE – Conferenza stampa congiunta di fine mercato del presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, del direttore Pantaleo Corvino e del diesse Stefano Trinchera.
PAROLA A STICCHI DAMIANI – Il primo a parlare è il numero uno di Via Colonnello Costadura, Saverio Sticchi Damiani: “C’è un popolo che fa i fatti, non le chiacchiere. Voglio ringraziare i tifosi che erano presenti, mi dispiace per coloro che sono andati via un quarto d’ora prima della gara con la Fiorentina. È un campionato livellato verso l’alto, siamo chiamati a fare non gli straordinari, ma di più. Ci stiamo misurando in un torneo proibitivo. Tutti gli scenari sono possibili, quelli belli e quelli meno belli. Non abbiamo una politica di indebitamento, ma sei soci che mirano a un equilibrio economico. La cessione di Hjulmand ci ha permesso di determinare un equilibrio economico. La nostra area tecnica rischia ingaggiando giocatori sconosciuti. È un progetto che ci può portare a consolidarci in A per molti anni, investendo nelle strutture. In Lega siamo considerati, sotto il profilo del bilancio, tra i primi della classe. Lo stipendio lo paghiamo a tutti, ogni mese. Quando, invece, potremmo farlo ogni tre mesi. A gennaio l’indice di liquidità ci ha permesso di fare mercato. Strefezza non l’abbiamo venduto perché avevamo bisogno di introiti. Era un’operazione interessante pure per il Lecce. Non farla significava fare un danno al club. Con Strefezza ci siamo lasciati benissimo. Il centro sportivo? Lo devo e voglio fare. Però c’è attualmente uno strumento urbanistico così vecchio che ci possa permettere di individuare un’area dove costruirlo. Confermo, ci sono arrivate offerte scritte per 100 milioni di euro. Un giorno, se questi giocatori andranno via, vedrete che si arriverà a questa cifra detta oggi. Parliamo di offerte non di club italiani, da Arabia e Turchia soprattutto. Ci siamo permessi il lusso di criticare”.
ECCO CORVINO – Poi, la parola passa al responsabile dell’area tecnica giallorossa, Pantaleo Corvino: “Oggi la rosa del Lecce vale 120 milioni di euro se ci salviamo, 80 se retrocediamo. Abbiamo un monte ingaggi di 8 milioni, netti. Il più basso d’Europa. Sono stato criticato per aver preso Strefezza perché era fuori ruolo, oggi vengo criticato perché cedo un calciatore che da febbraio ha fatto un gol su rigore di Salernitana. A Strefezza abbiamo voluto bene, quando l’ho preso sono stato criticato. Ora però in un anno ha realizzato un solo gol su rigore. Non possiamo pensare all’aspetto affettivo, sono pagato per fare il manager. Se dovessi pensare al cuore dovremmo avere ancora in squadra Di Francesco e Di Mariano. Devo pensare poi di prendere un giocatore al suo posto perché magari ne fa due. L’aspetto affettivo deve essere messo da parte, perché se penso a questo per l’aspetto affettivo devo avere ancora Strefezza, ma anche Di Francesco e Di Mariano. Bisogna andare oltre, non pensare all’essere affezionati, non ragioneremmo nel modo migliore. Si dice D’Aversa non lo faceva giocare, e invece ha giocato tantissimo. Sul mercato è stato chiaro il presidente. Ad inizio mercato mi sono seduto al tavolo con Trinchera. Quanto costerebbe migliorare Falcone? Gendrey e Gallo? Baschirotto e Pongracic? Ramadani? Kaba e Oudin? Almqvist e Banda? Krstovic? Tutto è migliorabile, l’importante è chiedersi quanto costerebbe un miglioramento. Dobbiamo andare oltre, essere oltre la nostra isola. Se ci affezioniamo alle persone è la fine. Si dice che D’Aversa non lo faceva giocare: ma se ha fatto 21 presenze e 13 da titolare. Chiudo sulla campagna acquisti. Si può fare sempre meglio, chiaro.