LECCE (di M.Cassone) – Ci sono partite di pallone e poi ci sono LE partite di pallone. Il calcio è uno sport che appassiona, fa soffrire ma anche gioire; il calcio è quel gioco che ti può far perdere anche il fiato nell’attimo in cui il calciatore della propria squadra sta per spingere il pallone oltre la linea bianca che libererà migliaia di esultanze tutte insieme.
Il calcio è del popolo… è di tutti. Ed è proprio per questo motivo che ci sono gare che hanno un gusto particolare, per tutti, e racchiudono il significato più intenso di una stagione agonistica intera. Sembrerà banale ma per il Lecce, quest’anno, dopo la cavalcata che l’ha portato ad arrivare ad un solo “centimetro” dalla vetta della classifica, la prossima gara assume l’importanza di una finale… forse sarà così da qui alla fine, ma il Matera è attrezzato per mettere in difficoltà i giallorossi. Saranno 90 minuti più recupero da vivere col fiato sospeso e con la consapevolezza che superato questo scoglio, la gara più difficile sarà quella a Benevento nella quale si deciderà probabilmente chi andrà in serie B entrando dalla porta principale e chi, delle due, dovrà giocarsela ai playoff.
Mancheranno Abruzzese e Cosenza, dalla panchina c’è chi scalpita dopo aver atteso in silenzio per tanto tempo, dopo aver remato nella stessa direzione di chi in campo ha lottato per guadagnarsi gli appalusi. C’è un figlio di Lecce e del Lecce, c’è Camisa pronto a sbarrare la linea della difesa con tutta la sua esperienza intrisa d’amore per quei colori che l’hanno visto crescere. Questo quid in più va ad aggiungersi alla rosa formata da un gruppo spettacolare, unito, coeso e umile.
E poi ci sarà anche un tifoso particolare, il cugino di Camisa: Pellè, cresciuto a calcio, pane e Lecce. Proprio di tifosi vogliamo parlare, proprio del cuore pulsante del tifo giallorosso vogliamo scrivere, perché questa gara si giocherà in quella tana dalla quale, per gli avversari, è difficilissimo uscire “illesi”.
I lupi sono pronti ad ululare, i leoni a ruggire e così come ha detto capitan Papini, i calciatori hanno bisogno di sentire il cuore dei tifosi che batta accanto a loro mentre corrono per cercare di conquistare la vittoria. E allora avanti tutta, riempite il Via del Mare di passione e speranza, di coraggio, di forza, di urla e di colori, fate in modo che diventi una tavolozza giallorossa pronta per far intingere il pennello per disegnare un’opera d’arte bellissima da consegnare alla storia di un campionato, nato sotto il segno delle difficoltà, che potrebbe terminare con la gioia più grande.
Sognare, esserci, credere, lottare, sperare e chissà… festeggiare.