LECCE (di Carmen Tommasi) – Servono solo i tre punti, un’altra prestazione importante e la voglia di continuare a vincere. In casa Lecce le parole d’ordine, in vista della sfida di sabato pomeriggio col Cosenza, sono “Vietato abbassare la guardia”, anche perché per concludere il ventottesimo turno del girone C di Lega Pro manca all’appello ormai solo lo scontro diretto tra Cosenza e Lecce (i primi a meno quattro lunghezze dai salentini).
PER I TRE PUNTI – Le dirette concorrenti per un posto in paradiso hanno già giocato e fatto il loro “dovere”: Casertana e Foggia nelle gara di ieri hanno fatto risultato pieno, così come mercoledì il Benevento sul campo della Juve Stabia. Vittorie che, naturalmente, obbligano capitan Romeo Papini e soci a non poter sbagliare nel match del “San Vito-Marulla”, perchè se vogliono mantenere il contatto con la vetta della classifica e con la squadra di Gaetano Auteri (al momento a più quattro) devono ritornare nel Salento con un risultato pieno.
NUMERI DA “PAURA – I giallorossi, con la vittoria dello scorso weekend sul Catanzaro (4-0), hanno conquistato il 17° risultato utile consecutivo (frutto di 10 vittorie e 7 pareggi) e dopo l’ultima sconfitta subita all’andata proprio al “Ceravolo”, sono rimasti imbattuti per un girone, merito anche di una super e compatta difesa che ha subito solo 7 gol, con il portierone bergamasco Filippo Perucchini che ha mantenuto la porta inviolata 10 volte.
TESTA ALTA E … -Il bilancio dei precedenti tra le due squadre è di 70 incontri (tra serie B, C e Coppa Italia): la gara d’andata, dello scorso 15 novembre, è finita 1-0 per il leccese Franco Lepore e compagni, con il gol vittoria siglato dall’uruguaiano Juan Surraco. A Cosenza, spazio, come sempre, al collaudato 3-4-3, marchio di fabbrica del tecnico toscano, e solito atteggiamento da Lega Pro. Perché, come mister Piero Braglia “insegna”, solo in questo modo si vincono le partite. Avanti Lecce: “Testa alta e schiena dritta”.