Ceesay a Piazza Giallorossa: “felice per la prima vittoria. Ma dobbiamo ancora crescere”

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Ospite della puntata numero 1606 di Piazza Giallorossa, l’attaccante del Lecce Assan Ceesay. Queste le sue parole in diretta.

L’INIZIO DI STAGIONE – Sono soddisfatto di questo inizio di stagione. Siamo felici per la prima vittoria: per la squadra è stata fondamentale perché per arrivarci abbiamo lavorato tantissimo. Sono contento anche per il gol di Strefezza. Ora approfitteremo della sosta per recuperare energie. Siamo sulla strada giusta: guardiamo avanti per migliorare domenica dopo domenica. “Never stop dreaming” perché bisogna sempre rincorrere i sogni.

IL CAMPIONATO ITALIANO – Vengo dal calcio svizzero e la differenza c’è. Fisicamente e tatticamente è un calcio diverso: qui si fa molta più tattica, si prepara molto meglio la partita. Ogni giorno c’è un lavoro mentale, oltre che fisico, per arrivare al meglio all’appuntamento della partita. L’attenzione deve essere sempre al massimo perché in Italia gli errori si pagano. Contro la Salernitana, ad esempio, tatticamente siamo stati perfetti: il mister vuole una squadra che prima di tutto difenda bene per poi ripartire. In campo dobbiamo dare tutto anche perché la concorrenza incalza sempre.

IL GOL – Il gol di Salerno l’ho dedicato alla mamma che ha guardato la partita in tv dall’Africa ed è stata molto contenta. Ho studiato bene i movimenti e venerdì sera ho fatto tutto come andava fatto. Il difensore o mi lasciava andare così, o avrebbe rischiato il fallo da rigore. Darmi un voto? Nessuno, ho fatto quello che dovevo fare. Dovevo poi capitalizzare al meglio il lancio perfetto di Hjulmand. I miei movimenti forse spesso sono bizzarri, ma è tutto funzionale ad anticipare l’avversario.

L’AFFETTO DEI TIFOSI – Ho sentito subito l’affetto della gente: in molti mi fermano per una foto e un selfie. Io cerco di lavorare al massimo per il bene della squadra e per ripagare l’affetto della gente.

IL NUMERO 77 – Il mio numero è sempre stato il 9. Ma mi è sempre piaciuto il 77, da sempre e così stavolta ho deciso di usarlo. Il mio soprannome? Torres! Sono un tifoso del Liverpool e un grande ammiratore di Fernando Torres. Così i miei amici mi hanno dato questo soprannome. In Africa ci torno sempre appena posso: faccio di tutto per aiutare la mia famiglia che mi seguono sempre, ogni partita.

LA SCELTA DI LECCE – Corvino mi ha convinto di venire a Lecce, con un progetto serio. Poi ho visto tanti video della squadra e dei tifosi e ho subito percepito il grande calore della piazza.

Io sono sorridente per natura, ma in campo sono più determinato. Voglio vincere sempre. Nello spogliatoio non parlo molto: ho legato con tutti i compagni, come Banda che accompagno sempre a casa dagli allenamenti. Sono legato anche anche ad Askildsen e Falcone. In cosa devo migliorare? Certamente la tecnica per la finalizzazione. In partita perdo troppe palle facili e voglio migliorare. Il mio obiettivo? Non ho un numero preciso, magari arrivare in doppia cifra. La stagione è lunga e c’è spazio e tempo per migliorare.

NAZIONALE – Ho sempre risposto con orgoglio alle chiamate del Gambia. Purtroppo non ci siamo qualificati per il prossimo Mondiale e il focus è puntato alle prossime competizioni internazionali.

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