LECCE (di Carmen Tommasi) – Brividi indescrivibili, sorrisi spontanei, accesi, e lacrime di gioia, tutte infinitamente e sentitamente giallorosse. Finalmente, è festa: è serie A. Meritata, sognata e voluta serie A. Immensa massima serie per il giovane, caloroso e “affascinante” Lecce. Il Salento intero festeggia, senza sosta, rumorosamente, e si riscopre sempre più innamorato dei colori giallorossi e della squadra di mister Marco Baroni. L’instancabile capitan Fabio Lucioni e compagni sono volati nel calcio che conta, sicuramente prima del previsto e anticipando i tempi del progetto triennale, lo hanno fatto da primi in classifica, dopo un campionato da protagonisti, con più alti che bassi. Con i freddi, e poco romantici, numeri che vanno tutti felicemente dalla parte di Coda e soci. È successo tutto nell’ultima partita dell’ultima giornata, con il già retrocesso Pordenone, di un campionato folle, pazzo e sicuramente il più competitivo degli ultimi anni.
Questa è la promozione del gruppo, di una squadra giovane, volenterosa e operaia: un salto di categoria voluto da una società intera, quella di Via Colonnello Costadura. La promozione di un allenatore a modo che da calciatore ha giocato ed ha anche vinto sempre nel Lecce, la promozione del direttore generale di Vernole Pantaleo Corvino, dopo l’atteso ritorno nel suo caldo e mai dimenticato Salento, e quella di Stefano Trinchera, il direttore sportivo esperto e silenzioso e innamorato anche lui del Lecce. Il successo di un passionale presidente Saverio Sticchi Damiani, follemente innamorato della sua squadra, della sua terra e della sua città. Dei suoi tifosi, di tutti, e soprattutto dello zoccolo duro della tifoseria salentina. Un successo, insomma, tutto rigorosamente made in Salento. Una vittoria di una città intera, la Firenze del Sud, che scoppia d’amore per una squadra che in punta di piedi ha conquistato veramente tutti. Ed ora, basta parole: è ancora tempo di festeggiare e bisogna farlo con il cuore che batte sempre più forte.