LECCE (di Carmen Tommasi) – Si emoziona e abbassa lo sguardo quando parla della sua amata Ungheria, sorride quando pensa alla classifica e si augura che il Lecce possa fare il suo dovere fino alla fine del campionato. Balint Vècsei, centrocampista giallorosso classe ’92 in prestito dal Bologna, è pronto per le due delicate trasferte di fila: “L’ultima gara con il Cosenza è stata una delle più sofferte da quando è arrivato mister Braglia, ma lo sapevamo già -spiega l’ex Honvéd- perché lo avevamo affrontato pochi giorni prima in Coppa Italia. Ora pensiamo alle due gare consecutive fuori casa con Matera e Akragas, perchè ci piacerebbe vincerle entrambe e faremo il massimo per far sì che questo succeda. La classifica? Io la guardo perché i punti dalla prima sono pochi e la prendo come sfida. Il diesse Corvino? Il Bologna mi segue, ora spero che il Lecce vada in B e a fine stagione ne riparleremo”.
A LEZIONE – Parla poco l’italiano, ma si fa ben intendere in campo: “Anche se non parlo italiano (in conferenza stampa era accompagnato dall’interprete, ndr) durante le gare basta uno sguardo per capirmi con i miei compagni di squadra. Comunque sto studiando privatamente per imparare la lingua. I tifosi? Lo stadio è da serie A, non sembra proprio di Lega Pro. Cosa mi manca dell’Ungheria? La mia famiglia, ma qui mi trovo bene. Ho visitato anche Gallipoli e Otranto, ma cibi tipici salentini non ne ho ancora assaggiati, seguo una dieta di sola carne e pesce”.
IL RUOLO – Giocatore molto duttile, il cui ruolo naturale sembra essere quello di trequartista: “Mi piace giocare in avanti, ma sceglie il mister e io sono a disposizione. Cosa è cambiato da Asta a Braglia? Ora gioco, prima no (sorride, ndr). Tatticamente, comunque, mi trovo meglio con il nuovo allenatore. La Nazionale? Mi piacerebbe ritornare a giocarci perché in passato l’ho fatto, ma vado piano e spero che prima o poi tutto arrivi. Ora penso solo al Matera e a portare a casa il risultato pieno”.