Piccoli accorgimenti dovevano essere, piccoli accorgimenti sono stati. Il mercato del Lecce si è concluso facendo registrare 10 operazioni in totale, equamente divise tra cinque uscite e cinque nuovi innesti. Ora a mister Baroni non manca praticamente niente: ogni ruolo conta almeno due potenziali titolari, molti dei quali probabilmente troverebbero spazio anche in massima serie.
Il duo Corvino-Trinchera ha lavorato spesso sotto traccia, centrando così tutti gli obiettivi prefissati, anche quelli inizialmente non messi in preventivo. E’ il caso dell’ultimo arrivato, in ordine di tempo, Alessandro Plizzari. Il ruolo di vice Gabriel era saldamente nelle mani di Marco Bleve, ma un fastidioso infortunio dell’ultimo periodo ha suggerito alla dirigenza di correre ai ripari, andando ad ingaggiare in prestito l’estremo difensore scuola Milan. Sarà anche lui una certezza, subito dopo Gabriel. Senza dimenticare il leccese doc Bleve (che tornerà arruolatile tra circa un mese) e il talento della Primavera Borbei.
In difesa un solo nuovo innesto, quello di Lorenco Simic. Il 25enne croato va a supplire alle partenza di Bjarnason e Meccariello, ceduti rispettivamente al Valerenga e alla SPAL. Con lui mister Baroni va ad aumentare i centimetri nel cuore della difesa, dove i capisaldi restano capita Lucioni e Kastrit Dermaku. Il tutto in attesa del pieno recupero di Alessandro Tuia, fermo ai box per motivi vari da oltre tre mesi.
Nessuna operazione, invece, lungo le corsie esterne dove Gallo e Barreca da una parte e Gendrey e Calabresi dall’altra si sono meritati tutti la piena fiducia da parte dello staff tecnico. Nel corso del mercato si è vociferato di una possibile partenza di Arturo Calabresi, ma la dirigenza ha confermato lui di essere uno dei protagonisti assoluti dello spogliatoio con lui che ha sempre ripagato la fiducia con prestazioni super, condite anche dai due gol siglati in Coppa Italia contro Spezia e Roma.
A centrocampo la richiesta di Baroni era una soltanto: una mezzala capace di rompere e ripartire. E così è arrivato Faragò dal Cagliari, ambientatosi subito in Salento e già a quota tre presenze in giallorosso. Lui la pedina di ricambio ideale di Majer, andando a completare un reparto ben assortito. Due i registi, Hjulmand e Blin, mentre sulla mattonella mancina Gargiulo e Bjorkengren. Senza dimenticare il giovane Helgason, in evidente fase di crescita.
Il fronte offensivo, nonostante le presenze di Coda, Strefezza e Di Mariano che da sole basterebbero per far tremare le gambe alle difese avversarie, è quello che ha visto più movimenti. Hanno salutato, infatti, Felici (andato in prestito al Palermo), Paganini (ceduto all’Ascoli) e Olivieri (fatto tornare alla casa madre Juventus prima di essere mandato in prestito al Perugia). La società e mister Baroni ci avevano davvero scommesso sull’ex Empoli, ma i numeri alla fine della sua avventura salentina parlano chiaro: 21 presenze in totale, 0 gol e un solo assist, alla prima ufficiale in stagione in Coppa Italia contro il Parma. Troppo poco per un attaccante nel giro della Nazionale Under 21. Al suo porto è arrivato negli ultimi giorni di trattative Antonino Ragusa, classe 1990, proveniente dall’Hellas Verona. Elemento duttile, perché ala sinistra per natura, ma ottimo anche sulla fascia destra.
Ma soprattutto è arrivato il tanto discusso vice-Coda: Raul Asencio, lo spagnolo prelevato a parametro zero dall’Alcorcon con tanta voglia di tornare protagonista in Italia dopo le esperienze, da ultimo, con Spal e Cosenza. A completare il pacchetto offensivo due giovani dalle indiscutibili qualità: Pablo Rodriguez e Marcin Listkowski. Lo spagnolo, dopo l’exploit al suo arrivo lo scorso anno, cercherà ora di tornare ad imporsi, mentre il polacco è sulla via della consacrazione.
A Marco Baroni, adesso, non resta che continuare a guidare al meglio un’auto che deve essere pronta a correre ancora più veloce.