LECCE – “La squadra ha fatto una partita importante, è un segnale sì di maturità. La testa può andare -spiega il tecnico- su direzioni sbagliate ma siamo rimasti centrati sull’obiettivo. Ultimamente il Vicenza sta facendo buone prestazioni, ma non c’è stata partita. L’ultimo gol? Una pallonata tirata da dietro e non siamo stati bravi a gestirla”: così Marco Baroni nel post match di Lecce-Vicenza, 2-1 finale.
Il mister toscano si complimenta con i suoi, ma anche con chi non c’è più: “Voglio fare i complimenti a tutti i calciatori, anche a chi è andato via. Tutti hanno contribuito alla crescita. La squadra mi stimola sempre e anche oggi siamo cresciuti”.
Sul primato in classifica la pensa così: “Questa squadra è stata rinnovata, abbiamo cambiato sistema di gioco e le difficoltà iniziali erano insite. Il nostro sistema di gioco è complicato ma ora posso dire che il gruppo mi stimola tantissimo. Si lavora e questo mi dà molta motivazione. Una sfida che noi abbiamo preso nel gruppo: non pensiamo alle vittorie ma alla prestazione. Se giochi bene, però è difficile che i risultati non arrivano”.
Poi, si concentra sui singoli e ha parole al miele per quasi tutti: “Voglio fare i complimenti a Bjorkengren. Quando lo utilizzi è sempre presente, ha dato qualità , ha avuto la possibilità di fare gol. Il polacco sta crescendo, credo nel lavoro e ci sta credendo anche lui e la squadra. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Liskowski prima non era pronto per il ruolo. Quando i giocatori fanno bene li metto in campo, non mi interessa come si chiamano. Quando sono arrivato io, Listkowski non aveva un’identità di ruolo, trequartista, mezzala, interno. Attraverso il lavoro si è messo lì, sta iniziando a far bene a destra, gli abbiamo semplificato i compiti. Lui deve lavorare, se non lavora ritorna dove era prima. Faragò? Sono contentissimo di Paolo. Viene da un lungo stop e anzi sono stato contento di vederlo che non voleva uscire. Lo conosco benissimo, deve entrare nel ruolo ma ha maturità ed esperienza per poterlo fare. Mi è piaciuta la sua prestazione”.
Infine, dice la sua anche su Morten Hjulmand, il re del centrocampo giallorosso e su cui hanno messo gli occhi più squadre: “Oggi mi ha fatto incavolare perché è arrivato in ritardo. Gli ho chiesto se avesse perso tempo a leggere i giornali. Certe notizie non fanno piacere agli allenatori. Non sa nemmeno lui quanto può crescere, secondo me è al cinquanta percento di quanto può arrivare. Non si deve accontentare, è molto giovane. Gli vedo sopra delle potenzialità che lui stesso ancora non vede”.